Quello attuale un mondo per i sogni dei giovani, ma Giovanni Battista Salis ha dimostrato che – a soli 25 anni – la tenacia ripaga sempre. Giovanni inizia a 16 anni come lavapiatti a Nuoro, prima di passare come aiuto cuoco a supporto della stagione estiva. Con l’arrivo dell’inverno, ancora giovanissimo, capisce che la sua strada è in cucina e si trasferisce a Cervinia per proseguire il suo apprendistato anche nei mesi invernali. Lasciata la sua bellissima isola, la Sardegna, per le nevi della Val d’Aosta, trova rifugio nel calore del forno per la pizza e ne resta folgorato. Il suo maestro diventa Damiano Ceva, chef valdostano tra i più rinomati. Salis diventa un discepolo attento che pur di imparare si divide tra il lavoro e l’arte della pizza, che inizia a praticare gratuitamente. Il secondo maestro è, poi, Italo Bassi, famoso chef romagnolo, accanto al quale diventa capo partita e dal quale continua ad apprendere i segreti del mestiere. Oggi il grande amore di Giovanni è il lievito madre, insieme alla più semplice e più amata delle pizze: la Margherita. Più una pietanza è semplice, infatti, è più l’equilibrio tra i sapori e l’attenzione ai dettagli diventano fondamentali, perché si riducono drasticamente le possibilità di “coprire” il risultato finale con ingredienti elaborati o aromi. Il sogno di Salis? Innanzitutto andare in Francia per imparare direttamente sul posto le tecniche della nouvelle cousine, perché la sete di conoscenza di questo giovane ma rampante professionista dei fornelli non si ferma mai. Giovanni Battista continua a studiare, leggere, apprendere, con passione e determinazione, le qualità che lo hanno contraddistinto da sempre, permettendogli di raggiungere successi e soddisfazioni in pochissimo tempo. La sua idea di questo lavoro è quella di un mondo in continua evoluzione, cosa che richiede agli chef di stare al passo con i tempi. E poi, il grande desiderio è quello di aprire un ristorante tutto suo nella sua terra d’origine. Salis, infatti, è tornato in Sardegna, e ha collezionato esperienze importanti come chef a Porto Cervo, rinomata meta della Costa Smeralda. Ma la “sua” isola aspetta paziente un luogo che porti il suo nome che, siamo sicuri, con la caparbietà che ha sempre dimostrato, non sarà affatto un punto di arrivo, ma una nuova, entusiasmante partenza.Oggi nel suo presente Giovanni Battista delizia il suo palato e quello dei suoi ospiti con chicche di gusto in particolar modo il risotto con sangue di pecora con estratto di clorofilla alla menta , con l’intento di valorizzare, e innalzare questo animale importante in terra sarda e nella sua formazione, coniugando la tradizione con il suo estro e la sua creatività.
Come diceva Georg Wilhelm Friedrich Hegel grande filosofo tedesco : “Nel mondo nulla di grande è stato fatto senza passione.”