Tutto pronto per SONIC SCENE a PALAZZO delle Arti BELTRANI a Trani.
Presentata stamane la terza edizione del festival internazionale del cinema a tema musicale
Presentata stamane in una delle splendide sale di Palazzo Beltrani a Trani, nobile teatro espositivo della città, la terza edizione di Sonic Scene Music Film Fest, il festival internazionale del cinema a tema musicale. Questo prestigioso spazio, ormai Centro Culturale Polifunzionale di rilevanza nazionale, abilmente rilanciato e restituito agli antichi fasti dal suo illuminato direttore Niki Battaglia assieme alla Amministrazione Comunale di Trani, ospiterà dal primo al 3 novembre uno straordinario viaggio cinematografico e sonoro in giro per il mondo alla scoperta di generi e culture musicali.
In conferenza stampa, assieme al sindaco della città di Trani, Amedeo Bottaro, l’assessore alle culture, Felice Di Lernia, e il direttore artistico della kermesse cinematografica Lucio de Candia.
Il festival, ideato e co-fondato dal regista Lucio de Candia, si propone di promuovere opere documentarie e di finzione di particolare valore artistico e sociale, film che riescano a stimolare la riflessione sulle differenti scene musicali/culturali contemporanee o del recente passato attraverso un approccio tematico o narrativo. L’obiettivo è quello di valorizzare il cinema e la musica, cosmopolite finestre tra molteplici realtà geografiche e creative, in uno stimolante viaggio interculturale.
La manifestazione, che prevedeva un bando di concorso al quale erano ammessi film italiani e stranieri prodotti dopo il 1° gennaio 2015 e soprattutto inediti, cioè non ancora proiettati in Puglia, si compone di due sezioni, una dedicata ai lungometraggi della durata non inferiore ai 50 minuti, e l’altra ai medio-corti con durata inferiore ai 50 minuti. Alla chiusura del bando di concorso sono pervenute 113 opere (49 lungometraggi e 64 medio-corti) dai cinque continenti, con 32 Paesi rappresentati. Il direttore artistico Lucio de Candia ha selezionato 18 film (6 lungometraggi e 12 medio-corti), valutando la qualità tecnico-artistica, la rilevanza sociale e culturale dei temi trattati e cercando di garantire una rappresentazione più ampia possibile delle diverse aree geografiche di tutto il mondo.
Trani si conclama così capitale delle arti, città interculturale con uno sguardo internazionale, e anche questo Festival lo dimostra. “Ci piace il taglio internazionale che questo Festival è riuscito a raggiungere nella sua terza edizione – così sottolinea il sindaco Amedeo Bottaro -, questa è una scommessa della nostra amministrazione, una scommessa vinta ovviamente, ringrazio per questo innanzi tutto l’assessore alle culture Felice Di Lernia, e anche Lucio de Candia, l’inventore di questo festival. Grazie a questa kermesse abbracciamo tutto il mondo: sono pervenuti lungometraggi e corti da 32 Paesi differenti, conferendo al festival un respiro più internazionale che sta caratterizzando sempre più la città di Trani. Negli ultimi 3 anni la nostra città, infatti, ha vissuto un processo di crescita del movimento del turismo, i dati sono impressionanti, avendo raddoppiato le presenze, soprattutto straniere”.
La kermesse cinematografica ha visto la sua anticipazione proprio in questi giorni nella vetrina internazionale del Festival del Cinema di Roma, da dove lo stesso sindaco ha lanciato una premiere.
“Ormai questo sta diventando un modello per la nostra città, – spiega Bottaro – è evidente che abbiamo alzato l’asticella. Esattamente come è accaduto per il Festival del Tango di Trani, quando lo abbiamo presentato direttamente nell’ambasciata argentina a Roma per ‘conquistarci’ il patrocinio dell’ambasciata stessa, e onorare quello internazionale della Fondazione Astor Piazzolla, alla stessa
maniera abbiamo fatto per Sonic Scene. Siamo stati a Roma e lo abbiamo lanciato direttamente dal Festival del cinema di Roma, dal quale ci attendiamo di ottenere il patrocinio. Per noi sarebbe importante per internazionalizzare ancor di più questo festival”.
L’idea di unire la magia inventata dai fratelli Lumiere, il cinema, e il linguaggio più universale in assoluto, la musica, in un Festival dedicato al cinema a tema musicale la sintetizza Lucio de Candia, direttore artistico di Sonic Scene. “Cinema e musica sono due forme d’arte che io amo da sempre, essendo un regista e amando la musica. Ho girato qualche anno fa in Bosnia Erzegovina un documentario in cui mi sono misurato con la bellezza del cinema musicale. Poi Trani è una città interculturale, così ho pensato ormai 3 anni fa con Beppe Massara, che è stato con me fondatore di Sonic Scene, di unire le due forme d’arte e realizzare poi un confronto tra diverse scene culturali. L’obiettivo è quello di valorizzare il cinema e la musica, mettere in connessione molteplici realtà geografiche e creative, in uno stimolante viaggio interculturale.
In questa terza edizione – spiega de Candia – ci saranno 2 anteprime internazionali (un lungometraggio documentario sulla musica elettronica brasiliana “Eletronica-mentes” e un corto di finzione sulla scena anni 20 del Bronx americano “Congo Cabaret”, 11 anteprime nazionali e 5 regionali. Il programma è eterogeneo: c’è anche un film su Astor Piazzolla “Piazzolla, los años del timburon”, che ha antenati tranesi, per cui credo sia per Trani degno di interesse anche per la qualità della pellicola, c’è un film sulla rumba catalana “Peret: yo soy la rumba”, uno sulla scena indipendente di Tokyo “Oto No Hako”, un altro su un gruppo rock finlandese che qualche anno fa ha vinto anche l’Eurovision contest “Monsterman”, e poi anche un film su un gruppo punk dell’ex Unione sovietica, quindi parliamo di scena russa anni ’90 “Anatoly Krupnov: he was”. Quest’anno abbiamo dato una rappresentanza maggiore dei vari contesti culturali sia cinematografici che musicali. C’è anche un evento extra interessante. Una performance audiovisiva in programma sabato 2 novembre di una contrabbassista romana Caterina Palazzi, leader della band italiana Sudoku Killer, che ha avuto numerosi riconoscimenti in ambito jazz, che improvviserà questo spettacolo sperimentale “Zaleska”, un nuovo progetto audiovisivo intimo e ipnotico.
Per quanto attiene la giuria, – seguita il direttore artistico – è una giuria composita, che ha già visionato i film e decretato già i vincitori. La giuria dei “lungometraggi” è composta dalla regista documentarista russa Ella Davletshina, che organizza il festival del cinema documentario in Siberia, dal saggista, critico letterario e docente di cinema all’Universià di Bari, Vito Santoro, e dal cantautore tranese Luca Loizzi, la giuria dei “medio-corti” è formata dalla stessa musicista Caterina Palazzi, dal sound designer pugliese Francesco Giannico, esperto di sperimentazione elettro-acustica, e dal filmmaker tranese Roberto Tafuro, che ora lavora a Roma. Preciso poi che i film sono in lingua originale con i sottotitoli in italiano.
I costi di accesso al Festival sono assolutamente popolari: 2 euro per il gruppo dei 4 corti a pomeriggio. 3 euro a singolo film, 10 euro per l’abbonamento a tutti i film di Sonic Scene e 15 euro per abbonamento al Festival (cioè ai film e al concerto). Per assistere al solo concerto, 10 euro.
Il grande spazio culturale tranese di Palazzo delle Arti Beltrani sta disegnando il prestigioso futuro estetico ed intellettuale della città, il cinema è un grande aggregatore, bisogna non tradire le crescenti attese di un pubblico di estimatori e di turisti. È l’Assessore alle culture della città di Trani, Felice Di Lernia a chiarire le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione ad appoggiare Sonic Scene. “Quando è iniziata l’esperienza di questa amministrazione comunale, noi abbiamo detto che il progetto turistico-culturale doveva aggregarsi intorno a una cifra identitaria, a qualcosa che potesse fare da
volano, intorno alla quale poi far girare gran parte della programmazione, insomma una chiave di lettura complessiva della città, questa chiave di lettura l’abbiamo individuata nella sua dimensione interculturale. Intorno a questo abbiamo costituito le nostre proposte, penso alla Festa dei Popoli, dall’istituzione della rete interculturale, questo festival quindi ha un messaggio nel messaggio, non è soltanto la combinazione virtuosa di cinema e di musica, ma ha al suo interno un’ulteriore proposta specifica culturale. Viviamo poi in un’epoca in cui la proposta di intrattenimento è sovrabbondante e arriva attraverso una infinità di media, in questa bagarre, lo sforzo che deve compiere un’amministrazione che vuole fare della propria città un punto di riferimento, è quello di fare proposte specialistiche, per cui abbiamo ritenuto che questo Festival in particolare avesse le caratteristiche di cui parlavo. Lo testimonia il fatto che abbiamo deciso da quest’anno – continua l’assessore – di istituire una giuria di studenti delle scuole superiori, che riconosceranno un premio al vincitore, e questo non semplicemente perché è importante avvicinare i ragazzi al cinema, ma perché è importante dare loro la possibilità di cogliere dentro la specificità di questo Festival l’idea portante della nostra cifra identitaria, cioè che Trani è la città nella quale vive l’unica grande razza esistente che è l’umanità”.
La presentazione si è chiusa con l’invito a cinefili e non da parte della moderatrice, la giornalista Annamaria Natalicchio, ma anche di sindaco, assessore e direttore artistico, a seguire il ricco programma di caratura internazionale di Sonic Scene dal primo al tre novembre presso il Palazzo delle Arti Beltrani.