“Il femminicidio è l’ estrema conseguenza della violenza di genere, che è un problema strutturale nella nostra società”
Ieri si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne , una gravissima piaga sociale che nasce dalla cattiva informazione e da un’ educazione ancora estremamente sessista e patriarcale .
La violenza è solo la punta di un grosso iceberg , il problema fondamentale è la scarsa informazione la violenza non è solo fisica ma anche psicologica ed ogni tipo di violenza va denunciata , purtroppo in Italia mancano spazi d’ ascolto ed ancora vengono presi sottogamba molti casi di violenza .
Sono le donne stesse molto spesso a preferire il silenzio a non riuscire a prendere il coraggio e denunciare .
SIAMO POCO TUTELATE
Da dati raccolti vengono raccontate solo 9 violenze su 10 . Perché tutta questa paura di accusare e puntare il dito contro un uomo per dei torti subiti ?
Perché preferire piangere da sole delle offese di cui si è vittima più tosto che parlarne apertamente negli appositi spazi di ascolto ?
I motivi sono vari ed a sfondo differente; i primi ,è più gravi, hanno sfondo sociale , idea sbagliate figlie della cattiva informazione trasmessa da radio , tv e giornali .
Per un italiano su quattro ( donne comprese) , la violenza sessuale è addebitata al modo di vestire della vittima , insomma per un Italiano su 4 “te la sei cercata” , e ancora per il 10% della popolazione molto di frequente le accuse sono false .
Bastano questi pochi dati per far intendere quanto questo abisso subculturale, ed estremamente maschilista su cui poggia la nostra società, porti ogni donna vittima di violenza a sentirsi comunque “ un po’ in colpa” della violenza subita , così la vergogna comincia a prendere il posto della rabbia e ci si auto convince che la colpa sia la nostra , da qui la spiegazione di quel coraggio di denunciare che riesce ad avere soltanto una donna su dieci.
Il problema sta qui , la donna deve avere ancora funzione prona rispetto all’ uomo .
Allora dov’ è questa società avanzata , dovere risiede l’ innovazione, dov’ è la parità sessuale che si dice ormai da anni acquisita?
Avete mai notato com’ è distribuito il peso della paura?
Un uomo ha mai avuto paura di camminare di notte da solo ? Un uomo si è mai sentito osservato per il suo modo di vestire considerato eccessivo ? Un uomo ha mai provato la sensazione di sentirsi fuori luogo o inferiore solo per il suo sesso? Un uomo è stato mai palpato su un mezzo pubblico “ per sbaglio” ?
Un uomo è mai stato vittima di insistenti attenzioni indesiderate?
Dopo il problema della “propaganda nociva” esiste quello dei fondi .
Sono pochissimi i fondi che vengono stanziati , i centri antiviolenza sono a rischio chiusura ,le donne non avranno più una porta alla quale bussare e dei voti amici con cui confidarsi ma vedranno davanti a loro una saracinesca chiusa .
I numeri parlano in modo chiaro; in Italia il femminicidio ha fatto più vittime della mafia , le donne continuano a morire tra le mura domestiche per mano di persone che per loro sono , fidanzati , mariti , compagni ecc…
Nessuno si fa carico di questa evidente emergenza sociale .
DA DOVE PARTIRE?
Dopo essere affogati nel buio dell’ ignoranza si può vedere uno spiraglio di luce , ci si può aiutare , si deve partire dall’ educazione delle nuove generazioni , la nostra società si basa , purtroppo, sul patriarcato ma i bambini in età scolastica ancora non hanno un vero e proprio indirizzo ideologico così vanno il più possibile sensibilizzati (uomini e donne).
“CIRCOLARE N. 58 – GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE ; ai docenti , agli allievi , a tutta la comunità scolastica […] a tale esibizione la regista invita gli studenti di sesso maschile a prestare un giuramento in cui si impegnano a non usare la violenza contro le donne .”
L’ artista ideatrice di una proposta commovente è Marina Rapone , è lei che in onore di questa giornata contro la violenza crea un percorso di quadri viventi nel liceo Pilo Albertino di Roma , è così che lo spazio scolastico diventa un museo e torna a svolgere quel compito educativo volto a formare le persone di domani che spesso i professori , presi dai programmi scolastici , mettono in secondo piano .
“ il percorso realizzato è una sorta di Via Crucis nelle menti degli assassini : dall’ intenzione di uccidere fino alla tragedia . A concludere l’ evento il primo giuramento contro la violenza sulla donna: i ragazzi giureranno di non usare mai alcun tipo di violenza”.
Ci vorrebbero più scuole come il Liceo Albertino , ci vorrebbero più uomini che amano le donne , ci vorrebbero più donne amiche delle donne , ci vorrebbero meno politici e più leggi giuste , ci vorrebbe più propaganda e cultura , ci vorrebbe più coraggio di parlare e denunciare , ci vorrebbero meno discriminazioni di genere , ci vorrebbero 0 vittime l’ anno , ci vorrebbe il rispetto reciproco in una società giusta , ci vorrebbero parole di conforto per le vittime .
Per tutti questi motivi ogni 25 novembre bisogna chiedersi quanto la nostra società creda alle donne che denunciano , come tratta chi prende un respiro profondo e parla delle violenze subite , quanto queste vengano poi aiutate e come vengono risolte . un giorno per fare il punto della situazione ogni anno , per sensibilizzare con maggiore insistenza i cittadini così da poter credere in un drastico miglioramento , sebbene nel 2019 la situazione è ancora tragica.