Vincenzo Di Falco un dialogo tra se stesso e la sua cucina

“La cucina è un dialogo silenzioso dell’anima”; “non amo parlare di me, preferisco che a farlo sia il mio lavoro,ciò che mi rappresenta al meglio”.

A parlare così, e a raccontarsi è lo Chef Vincenzo Di Falco, giovane Chef siracusano, che da sempre dialoga con la sua cucina, i suoi fornelli e le sue creazioni, le sue farine, che sotto le sue mani divengono poi opere da gustare, vedere, e assaporare con la mente.

Autodidatta, ma grande conoscitore della cucina e grande appassionato di libri, e studi sulla tavola, Vincenzo deve molto ad una professoressa doc ovvero sua nonna, che l’ha impastato verso questo mestiere a suon di gusto, sapore e genuinità, e tanta tanta passione.

Oggi Vincenzo è Chef e Patron del ristorante Civico 25 a Siracusa, terra che ama e che decanta nei suoi piatti, dove a parlare è sicuramente la sua regione, il suo passato ma anche il futuro, un’isola dove mare e terra dialogano, come la storia con l’avvenire. Un ristorante dove Vincenzo esalta la materia prima, dove esalta il suo lavoro e quello di squadra e dove ogni giorno, inventa reinventa, e rielabora, un continuo e incessante studio, un ristorante  incastonato come pietra preziosa nell’Isola di Ortigia.

L’isola di Ortigia, posto incantevole a livello artistico, un gioiello patrimonio dell’umanità da scoprire lentamente, si tuffa, come una sirena affascinante, nella conchiglia del ristorante di Vincenzo, dove si confondono i colori e dove si declama l’arte a 360 gradi.

Dalla Caprese a modo mio, ai Tagliolini alla Norma, sino a giungere a un Salto nel passato o Tra mare e terra, tutti i piatti di Vincenzo sono pura emozione, cristallini, autentici e parlano declamano, a noi tocca stare seduti e ascoltare.

Ed ecco giungere allora le onde del mare, l’incresparsi di esse sugli scogli, i ricordi di infanzia le voci della nonna, le fragranze di un tempo, l’odore del cibo uscito dal forno, la calma silenziosa del mare come altresì i rumori dolci dei dialoghi della domenica, suoni profumi che chiedono solo di esser protagonisti e parlare.

Voce pure è la cucina di Vincenzo, eco, lirica, armonia, che aspetta solo di essere ascoltata non solo con le orecchie ma soprattutto con il cuore.

 

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