La leggerezza della massa, la leggiadria del peso sembrano espressioni ossimoriche, ma non per la concezione artistica orientale e soprattutto per la tradizione giapponese, che fa dell’effimero e del lieve due punti fondamentali. Ombra Verde, in esposizione al MACRO fino al 15 settembre, è un omaggio a questa poetica e al genio di Hidetoshi Nagasawa. Nato in Manciuria da una famiglia giapponese, dopo la laurea nel 1966, compie un incredibile viaggio in bicicletta verso ovest attraverso Thailandia, Malesia, India, Pakistan, Afghanistan, Persia, Iraq, Giordania, Libano, Siria, Turchia e Grecia fino a giungere a Milano, dove il tour si ferma per il furto della bicicletta. Da allora l’artista vive in Italia ed è diventato, nel tempo, uno dei protagonisti della scultura contemporanea. L’esposizione presenta un nucleo di sette opere che procedono dal 1989 fino alle installazioni più recenti. La ricerca di Nagasawa inizia negli anni ’50 e si inserisce nel contesto internazionale dell’epoca (arte concettuale, arte povera e processuale), ma muta radicalmente negli anni ’80, concretizzandosi in opere in grande scala, installazioni al confine tra scultura e architettura, lavori che sfidano le leggi fisiche e la forza di gravità. È evidente la presenza di due poli, Oriente e Occidente, in perfetto equilibrio tra le parti, le quali partecipano entrambe alla definizione delle forme. Le opere sono realizzate con materiali come il marmo, il metallo e il legno, che costruiscono sagome ardite in un gioco sottilissimo di equilibrio statico, apparentemente impossibile. Tra queste è presente anche l’inedita Epicarmo (2012), che rivela con grande chiarezza, la consapevolezza che l’artista ha dello spazio, nel suo dialogo personale con le grandi dimensioni. In tutti i lavori c’è l’intento di accostare gli elementi per contatto, componendo sculture con un alto grado di levità, seguendo la lezione di grandi maestri come Lucio Fontana. Ne è testimonianza la semplicità del gesto e la leggerezza della visione, pur nella grandiosità della creazione, che pone al centro del processo l’uomo, come artefice e misura del tocco creativo. Sono presenti infine due opere esposte all’esterno delle sale, Selinunte – Dormiveglia (2009) e Aquila (1989), che dialogano perfettamente con le aree del museo. La meraviglia dello spazio che contiene una materia leggera, che vola sulle teste del visitatore, sfidando le leggi della fisica. Un viaggio straordinario e onirico, in una dimensione in cui lo spazio si piega alla volontà di Nagasawa, questa è la magia di Ombra verde.
Box informazioni:
NAGASAWA – Ombra verde
MACRO Sala Enel – via Nizza, 138
dal 23 aprile al 15 settembre 2013
Info: 06 671070400
Patrizio Pitzalis