I RESTAURI DELLA BASILICA SOTTERRANEA DEI MISTERI DI PORTA MAGGIORE IN ROMA

Luoghi sconosciuti ai più, che nascondono segreti e che a vederli regalano incredibili emozioni. Tra questi, la basilica sotterranea di Porta Maggiore, una basilica neopitagorica che nella capitale è tra i luoghi più misteriosi. Scoperta casualmente nel 1917 durante i lavori per la costruzione della linea ferroviaria Roma-Cassino, monumento incastonato infatti sotto il viadotto ferroviario della via Prenestina, sembra sia rimasta sepolta per oltre 1800 anni ed è ad oggi la più antica basilica pagana dell’intero Occidente. Per costruire la basilica nel I secolo d. c. circa sono state scavate sottoterra le forme delle colonne, quindi è stato colato dentro dell’aggregato cementizio, questo aggregato una volta consolidato ha permesso di creare la volta ed un’apertura sul vertice. La basilica non si trova sottoterra perché col passare del tempo c’è stata una stratificazione del territorio che ha fatto scomparire l’edificio, ma è stata realizzata per essere sotterranea. La basilica ha una struttura a tre navate con abside centrale e misura circa 12 m di lunghezza, 9 di larghezza e 7 di altezza. E il nuovo restauro della basilica sotterranea di Porta Maggiore, restituisce l’intera parete della navata sinistra, con la sua raffinata decorazione e il biancore di uno stucco nel cui impasto è stata miscelata anche la madreperla per renderlo luminescente. L’intervento della Soprintendenza Speciale di Roma è avvenuto grazie a “Evergete”, Fondazione svizzera che ha scelto Roma e la basilica sotterranea. Il restauro, realizzato tra aprile e novembre del 2019, è stato compiuto con le più moderne procedure, avvalendosi di tecnologie elettroniche, chimiche, meccaniche e manuali. Attualmente è stato restaurato circa il 50% dell’edificio. Il prossimo passo – spiega l’archeologa e direttrice del monumento Anna De Santis, è di ricreare la luce naturale e l’azzurro che si trova nel catino absidale: “proseguiremo nel 2020 con il restauro della parete sud della navata sinistra e poi con l’illuminazione della navata centrale perché la basilica ha un’irraggiamento particolare, era illuminata dalla luce del sole essendoci nel vestibolo un lucernario da cui entravano i raggi ed è orientata perfettamente ad est-ovest, quindi seguiva il percorso del sole”. Questo luogo di culto fu costruito volutamente sottoterra come detto nel I secolo d. c. per alcuni studiosi sede di culti misterici, forse neopitagorici, o forse luogo di sepoltura della ricca famiglia degli Statili che ne decise la realizzazione. I recenti restauri hanno infatti rivelato due fasi di vita dell’impianto, una nell’età augustea e l’altra neroniana, che potrebbero ben riferirsi ai due esponenti della famiglia appunto degli Statili Tauri: T. Statilio Tauro, influentissimo generale dell’età augustea e console nell’II secolo d. c. e il suo omonimo condannato per magia e per questo suicida sotto Nerone nel 53 d. c.. Il monumento ricco di decorazioni a mosaico e a stucco è caratterizzato da numerose figure femminili, un’ipotesi è che Statilio abbia dedicato questo monumento alla memoria del ramo femminile della sua famiglia. Molto dibattuta è anche l’interpretazione del catino absidale dedicato alla poetessa Saffo e al suo suicidio, nell’atto di lanciarsi dalla rupe di Leucade, alla presenza di Apollo e Faonte nelle acque di un mare evocato dalle tracce di blu che rivestivano la parete dell’abside (unica nota di colore insieme al rosso pompeiano del fascione che corre lungo il perimetro). Non è una scena tragica, tutt’altro, perché Saffo è accolta da Apollo mentre una Vittoria tiene in mano una palma come passaggio ad un’altra vita spirituale. Qui infatti, come ha reso ancora più leggibile il nuovo restauro, parla di filosofia neopitagorica e formule mistico-orfiche; riti poco graditi all’Imperatore perché non prevedevano la sua figura come mediatore tra uomo e divinità. Tomba, basilica funeraria, ninfeo, tempio neopitagorico: la sua funzione incerta ha fatto crescere un’aura di mistero e la convinzione che qui vivano dei fantasmi. L’atmosfera infatti di questi ambienti sotterranei e l’eccezionalità delle decorazioni in stucco ancora perfettamente conservate, rendono essi un luogo affascinante e ancora intriso di magia. Le visite della basilica sotterranea di Porta Maggiore, riaperta solo parzialmente al pubblico con incontri guidati su prenotazione la seconda, la terza e la quarta domenica del mese, sono un’occasione imperdibile per un viaggio nel mistero.

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