Con Mamadou Dioume, Sabrina Biagioli, Massimo Secondi e Fabrizio Facchini
e con la voce di Andrea Lavagnino
“Il quarto vuoto” è il nome attribuito al Rubʿ al-Khālī, uno dei più grandi deserti di sabbia del mondo che ricopre un quarto della Penisola Arabica. Sconfinato, arido, inospitale, disabitato, estremo, sconosciuto. Con questa ispirazione negli occhi lo spettacolo si propone come un viaggio di esplorazione all’ interno del “Quarto Vuoto” interiore dell’animo umano. Si tratta di un labirinto desolante e seducente, assordante e silenzioso, oscuro e abbagliante in cui non ci si addentra mai veramente.
L’attore come l’essere umano si trova a confrontarsi con il proprio “quarto vuoto” in un complesso ma appassionante percorso di ricerca; senza paura e senza difese è tenuto a intraprendere un cammino in se stesso oltrepassando i confini del conosciuto e del consapevole per ascoltare la voce del deserto. Un viaggio incosciente con risvolti a volte comici, a volte dolorosi, a volte sorprendenti che trascende il testo per affidarsi completamente ai corpi che come dune in perenne movimento oscillano, dondolano e mutano insieme al vento.
Si tratta quindi di un teatro quasi silente che parla attraverso la musica, il corpo e l’animo degli attori, dei ballerini e dei performer. Attraverso la destrutturazione del sé e l’esplorazione dello spazio esterno e interno verranno abbattute tutte le barriere fisiche per liberare la memoria del corpo e i movimenti primordiali; ascoltando il ritmo interiore e seguendo l’impulso emotivo che diverrà il motore della creazione artistica.
MAMADOU DIOUME
Mamadou Dioume si diploma presso l’Istituto Nazionale delle Arti del Senegal (INAS) dove consegue il primo premio “Prix de tragèdie” e interpreta numerosi importanti ruoli. Nel 1968 si fa riconoscere per il ruolo di Creonte nell’Antigone di Jean Anouilh grazie al quale entra nel Theatre National Daniel Sorano, dove lavora fino al 1984 sotto la direzione di Raymond Hermantier, compagno di Jean Vilar.
Nel marzo del 1984 viene notato da Peter Brook che lo invita ad interpretare Bhima, il figlio del vento dalla forza prodigiosa, nel “Mahābhārata”, Interpreterà questo ruolo sia in francese sia in inglese durante la tournée teatrale mondiale durata fino al 1988. Dopo il lavoro teatrale, gli viene proposto lo stesso ruolo per la versione cinematografica nel settembre 1988. Continua poi la collaborazione con Peter Brook e la la compagnia CICT, interpretando altre opere, tra le quali “La Tragèdie de Carmen”, “Woza Albert”, “La Tempète”. Dal 1991 dirige workshop e masterclass per attori in tutta Europa. Ha inoltre diretto numerosi spettacoli nel mondo (in Norvegia, Francia, Senegal..) e in Italia (a Torino, Napoli, Milano, Roma, Bologna) e preso parte in numerose produzioni cinematografiche tra le quali “The Tempest” di Julie Taymor. Nel 2015 torna alle scene con “Frammenti da Cechov” per la regia di Gina Merulla interpretando “Il Canto del Cigno” mentre nel 2016 impersona il Nero in “The Sunset Limited” accanto a Jean Paul Denizon e “”Othello” presso il Teatro Civico di Vercelli. Nel 2017 interpreta “”APARTHEID” di Gina Merulla.
Biglietto Ridotto 13.00 €