Uno degli splendidi borghi italiani, piccole perle tutte da scoprire nel nostro Paese, è situato sul crinale tra la valle del Tennacola e quella del Salino, in provincia di Macerata. Penna San Giovanni, circondato da una campagna di alta collina, domina il territorio dalla catena dei Monti Sibillini alla costa Adriatica. Presenta un centro storico ben conservato all’interno dell’antica cortina muraria, dove di possono ammirare chiese, resti di fortificazioni ma anche il palazzo comunale ed il monastero: sono molte le ricchezze architettoniche che potranno attrarre l’occhio del turista che potrà godere al tempo stesso degli effetti curativi delle acque sulfuree presenti nel territorio.
A pochi minuti dal paese, infatti, si scorge una delle contrade più suggestive e certamente più caratteristiche di Penna San Giovanni: Villa Saline, il cui territorio si estende fino alle sorgenti dell’omonimo fiume Salino. Posta a 389 metri sul livello del mare, la località fu annessa al demanio della Santa Sede Apostolica, cui Penna fu sempre fedelissima, nel 1292; quisi insediò la “fabbrica del sale”, fonte di guadagno e sostentamento del paese. Già nel 1876 vennero scoperte le proprietà curativo- terapeutiche di queste acque salso- bromo- iodico- sulfuree naturali ma il sopraggiungere della guerra pose fine all’ antico sfruttamento delle sorgenti. Oggi Villa Saline è uno splendido parco dai verdi prati, mitigati dalle sulfuree acque delle moderne piscine e dalle lussureggianti vegetazioni acquatiche degli stagnetti naturali. In particolare, a sovrastare il torrente Salino è l’ imponente ponte che si innalza sugli originari “pozzi” di estrazione del sale, famoso il “Pozzo Poderoso”, così detto per la sua vertiginosa profondità. Immerso nella natura anche il “Parco del monte”, un itinerario che, attraversando lo spazio della leggendaria Rocca, antica struttura ormai in ruderi di una solida torre di avvistamento da sempre fonte di suggestive narrazioni, conduce al punto panoramico più alto di Ponte San Giovanni, lo chalet. Ma non è solo il paesaggio naturale a rendere Penna San Giovanni una meta perfetta per un weekend o una breve vacanza rilassante; il piccolo comune della provincia maceratese, guidato dal 2018 dal sindaco Stefano Burocchi, 63 anni e consulente aziendale, già primo cittadino dal 1994 al 2002, è anche ricco di arte e cultura. La Pinacoteca comunale, ad esempio, che nasce all’interno dell’ex Chiesa di Sant’Antonio Abate, la quale giunge ad oggi solo con il robusto campanile posto a lato, costruito sul basamento di un’antica casa-torre medievale, ed una galleria aperta con colonnato che permette l’accesso all’edificio, ospita una ricca collezione d’arte contemporanea. Ancora, da visitare il teatro comunale risalente al XIII secolo ma rimaneggiato in epoche successive. Di rara bellezza, è il solo esempio di teatro realizzato interamente in legno rimasto in provincia di Macerata, nonché uno dei pochi in tutta Italia. La sala ad U in stile barocco con galleria e due ordini di palchi fu progettata e realizzata quasi interamente dal pittore locale Antonio Liozzi; ogni palco è sormontato da un festone floreale ed impreziosito da un cartiglio barocco che orna il parapetto, mentre il soffitto presenta una Musa che gioca con Amorini, riecheggiando la mitologia greca. Spazio poi ai monumenti religiosi quali la chiesa di San Francesco, ornata di affreschi quattrocenteschi, con il portale originale ed il pavimento in cotto, le tombe delle antiche famiglie nobiliari e varie tele dei secoli XV e XVIII. La Pieve di San Giovanni Battista, costruita tra il 1251 ed il 1256 da Giorgio da Como, noto per la fabbrica delle cattedrali di Fermo e Jesi, e intitolata al patrono del comune, la chiesa di Santa Filomena e quella di San Biagio.