Andrea Spiri L’ultimo Craxi Diari da Hammamet

“Oh mia patria sì bella e perduta,

oh membranza dì cara e fatal…”

Un coro dalle tonalità sommesse e malinconiche del Nabucco verdiano che ben rappresenta lo stato d’animo di un personaggio umano e politico, coro sussurrato e a volte urlato dalle sponde della città marocchina, prigione dorata di un esilio mai accettato.Questo è molto altro è l’inchiostro gettato dallo scrittore Andrea Spiro, nel suo ultimo lavoro “L’ultimo Craxi Diari da Hammamet”

Dall’elogio all’oblio, dalla potenza al disincanto, dal servo encomio all’oltraggio, mai personaggio politico è stato più controverso di Craxi, un “caso” ancora per molti versi aperto, emblema di una Repubblica che oramai con esiste più e che, nel bene e nel male rischia di trascendere nella damnatio memoriae del tempo che fu.

Ma proprio per sfuggire al pericolo dell’oblio Craxi scrive, scrive e scrive, lettere, diari, fogli sparsi qua e là dove fermare il tempo o riannodare i fili della memoria, da dove evincere la propria assoluzione, fogli che vogliono simbolicamente costruire un ponte verso l’Italia, verso gli amici/nemici perduti, allontanati, ma congelati nel tempo e nella memoria dalle sue parole.

Da sempre l’esilio rappresenta uno degli eventi più drammatici nella vita dell’uomo. I rifugiati sono persone come noi che, prima di essere costrette a fuggire, avevano una famiglia, una casa, un lavoro. Tra loro numerosi sono gli scrittori obbligati a lasciare il proprio Paese spesso a causa delle loro idee o azioni. Altri, come lui, invece hanno trovato nella scrittura un modo per rielaborare la propria esperienza rendendola testimonianza scritta e dandole anche dignità letteraria.

Ma non basta scrivere, Craxi sente il peso della lontananza (non solo fisica) dal suo Paese, le passeggiate a la Medina, i canti delle preghiere, il saluto dei pescatori, lo sguardo perso vero l’orizzonte, il mare, tutto per sentire più vicina la sua Italia.

Si sente il caprio espiatorio di una vicenda immensa, dilagante e terrificante che ha scosso i palazzi dei potenti e lui era uno di quelli che il potere rappresentava, con le sue luci e le sue ombre.

Il Craxi di Hammamet è un uomo che si consuma nella solitudine, sente il dolore vivo forte ma anche la voglia di riscatto, è un uomo mai vinto, con una passione smisurata per la politica e soprattutto per la Storia…

Sono passati vent’anni….chissà se il tempo ci darà la sua risposta.

Box Informazioni:

Andrea Spiri

L’ultimo Craxi

Diari da Hammamet

2020 Baldini+Castoldi s.r.l. – Milano

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