Che la Chiesa parli: mascherine non bavagli
Appello di associazioni cattoliche ai Vescovi italiani per le benedizioni delle città
In una nota diffusa alle agenzie il Presidente del Club Santa Chiara, Marco Palmisano, a nome dei gruppi di Laici & Cristiani e di altre numerose associazioni di fedeli rivolge un accorato appello alle gerarchie ecclesiastiche italiane affinchè in questo momento di grande incertezza e smarrimento la Chiesa faccia sentire alta e forte la sua voce a tutto il popolo italiano.
Non è pensabile, si legge nella nota, che a distanza ormai di tre settimane dall’esordio del contagio, il popolo italiano sia lasciato senza parole di conforto, di preghiera e di speranza autentica che solo la fede cristiana può dare. Va bene – continua la nota – seguire e osservare con scrupolo le disposizioni sanitarie diramate dal Governo e dalle autorità civili, ma le persone, in aggiunta alla sacrosanta tutela del corpo, oggi più che mai necessitano di parole che sappiano infondere pace nel cuore, per meglio sopportare i sacrifici richiesti.
Per questo motivo -afferma il presidente Marco Palmisano – si richiede ai Vescovi italiani uno sforzo di maggiore vicinanza alla popolazione, con gesti straordinari di educazione alla fede e di accompagnamento al cammino cosi difficile di questi giorni.
La proposta che si legge in conclusione della nota è che almeno i Vescovi delle città capoluogo di tutt’Italia, possano ogni domenica affacciarsi sul Sagrato delle proprie Chiese per una benedizione speciale della popolazione da farsi con l’Ostensorio contenente il Ss. Sacramento di Gesù. Gesto da farsi in solitudine e senza assembramento di popolo, ma amplificato da tutti i media locali possibili.
Questi gesti simbolici – conclude Marco Palmisano – unitamente al S. Rosario da recitare in famiglia e all’adorazione del Santissimo nelle Chiese ancora aperte sia la strada che i Vescovi italiani sappiano indicare al popolo come via per riprendere la certezza che la vita ci è data da un Padre buono che non vuole la morte dei suoi figli ma, come diceva S. Ireneo “Gloria Dei homo vivens”. La vita di quell’uomo che con la sua fragilità è spaurito e intimidito, ma che Dio vuole salvo in ogni momento.