Poetessa che si cimenta nella prosa Chandra Livia Candiani. Una prosa poetica, morbida ed asciutta al tempo stesso, semplice ma intensa nelle pieghe degli approfondimenti che quasi sollecita. Un nitore sorretto da analisi profonde che hanno il coraggio delle anime miti quando ferite.
Percorrere e ripercorrere un cammino “proprio” diventa ossimoro dell’esistenza di ognuno. Il buio assume il volto del dolore, antico come la terra che lo contiene, ma non si alterna alla luce, semplicemente le sta accanto, poco discosto. L’autrice si fa interprete della forza della parabola buddista: la potenza della vita sussurra che il più piccolo e l’immensamente grande l’un l’altro si compenetrano e rinnovano, invitandoci a fare tesoro delle parole dei saggi.
E’ testo contiguo all’intimismo struggente de’ La bambina pugile, dove Chandra Livia Candiani pare sottolineare l’ambivalenza di ogni cosa, soprattutto un nostro esistere fuggevole nel tempo.
“Ci sono tutti i tu, amati e quelli spintonati via, ci sono i noi cuciti di lacrime e di labbra riconoscenti”.
Ne’ Il silenzio è cosa viva l’autrice rivela l’arte del sapersi accomiatare, il talento di andare “oltre” per creare, quasi un paradosso, nello stesso tempo-spazio distanze e vicinanze. Il dirsi addio, l’augurarsi anche un buon viaggio, appartiene alla circolarità nell’esistenza di ognuno: andare e tornare testimoniano una vita che vince sul friabile possesso di giorni quando si conquista del tempo interiore la compiuta proprietà.
Là, allora, le lacrime si trasformano “in un contemplare maturo”, un segno delicato e potente del far luce, forte altrettanto quanto la capacità di saper fare silenzio.
Riferimenti bibliografici
Livia Candiani, La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore, Torino, Einaudi, 2014
Chandra Livia Candiani , Il silenzio è cosa viva L’arte della meditazione, Torino, Einaudi, 2018