“Questa mostra s’ha da fare”

L’evento culturale dell’anno padovano partirà il 10 ottobre, nonostante le numerose polemiche ed incertezze sulla fattibilità in tempi di COVID-19 e la sostenibilità economica. L’amministrazione comunale e “Linea d’ombra”, rappresentata da Marco Goldin, hanno deciso di confermare “Van Gogh. I colori della vita”.
L’esposizione con 125 opere, di cui oltre 80 del solo Van Gogh tra dipinti e disegni, si articola su cinque sezioni e sette approfondimenti. Di rilievo le altre opere degli autori che hanno intrecciato il suo cammino e presenti nelle sue letture, talvolta indirettamente come Delacroix, Courbet, Millet o i giapponesi da Hiroshige a Kunisada, talvolta direttamente come Seurat, Pissarro, Signac, Guillaumin, Bernard. Decisivo infine l’incontro con Paul Gauguin, rappresentato in mostra da alcuni capolavori.
Il pubblico si aspetta di entrare in contatto con la vita, gli incroci del destino, la scoperta di colori nuovissimi e la relazione con alcuni artisti che per Van Gogh hanno contato. Un vero e proprio racconto, assimilabile alla versione in opere della celebre raccolta epistolare “Lettere a Theo” che raccoglie gran parte della corrispondenza tra Vincent e il fratello Theo Van Gogh (dal 1872 la morte dell’artista nel 1890).
La città scommette sull’arte anche in tempi di Covid-19, restituendo al pubblico un artista eterno capace di richiamare visitatori da tutto il mondo. L’operato di Vincent “colpevole” soltanto di anticipare a fine ‘800 le avanguardie del secolo successivo, oggi resiste agli anni, alle pandemie ed emoziona ogni volta lo spettatore.
Foto Cristoforo Russo

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