Inizialmente prevista dal 24 aprile all’8 novembre, la mostra “Juan Navarro Baldeweg. Architettura, Pittura, Scultura. In un campo di energia e processo” è stata riprogrammata dal 18 settembre 2020 al 5 aprile 2021. Sarà il museo di Santa Giulia a Brescia ad ospitare la retrospettiva dedicata a uno degli architetti più originali del panorama contemporaneo internazionale. A Juan Navarro Baldeweg infatti, la Fondazione Brescia Musei ha commissionato la realizzazione del nuovo allestimento del Capitolium che accoglierà la Vittoria Alata, la scultura romana che dopo un attento restauro durato due anni presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, tornerà in città. La mostra, curata da Pierre- Alain Croset, organizzata dal comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei, diretta da Stefano Kara Djov, col patrocinio dell’Ambasciata di Spagna a Roma e dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia, presenterà una serie di opere- modelli e disegni dei suoi progetti più importanti, grandi tele e sculture, che ripercorrono la poliedrica carriera di Navarro Baldeweg, come architetto, pittore e scultore e che consentono di cogliere le interazioni e le connessioni tra le varie arti. Juan Navarro Baldeweg, uno dei protagonisti e maestri più rappresentativi dell’architettura contemporanea spagnola, nato a Santander nel 1939, ha studiato presso la Escuela de Bellas Artes di San Fernando e presso la Escuela Tecnica Superior da Arquitectura di Madrid. Dal 1977 Navarro Baldeweg è professore di progettazione alla Escuela Tecnica Superior de Arquitectura di Madrid, è stato inoltre visiting professor in numerosi atenei internazionali, fra cui l’Università di architettura di Philadelphia-Pennsylvania nel 1987, l’Università di Yale-Connecticut nel 1990, l’Università di Princeton-New Jersey nel 1992 e l’università di Harvard-Massachusetts nel 1997. Numerosi i riconoscimenti attribuitigli nel corso degli anni. Tra i molti citiamo nel 1988 il primo premio per il Palazzo dei Congressi e Esposizioni di Cadice; nel 1992 il primo premio del concorso internazionale per il Centro Congressi a Salisburgo; nel 1993 il premio internazionale Architetture di Pietra di Verona per il Palazzo dei Congressi e Esposizioni a Salamanca; nel 1995 il primo premio per il progetto della Biblioteca Hertziana. Navarro Baldeweg è inoltre stato eletto Accademico della Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando di Madrid nel 2000, mentre l’anno successivo viene nominato honorary fellow dell’American Institute of Architects. All’interno del museo di Santa Giulia, il percorso espositivo dell’architetto Navarro Baldeweg, si snoda in tre luoghi particolarmente suggestivi: il Coro delle Monache, la Basilica di San Salvatore e la sottostante Cripta. Nel Coro delle Monache, nella sezione Immagini del fare e dei modi del fare, si troverà un grande polittico bifacciale con sei quadri su ciascun lato, che documenta processi espressivi manuali e forme elementari di manipolazione. La Basilica longobarda di San Salvatore accoglierà la sezione Metafore dell’orizzonte e della natura (luce, gravità, il corpo e i processi) dove saranno esposti i suoi lavori plastici sul tema dell’equilibrio e della gravità, a fianco di opere che indagano il tema della luce zenitale, l’appropriazione organica dello spazio. Qui il visitatore potrà seguire la ricerca dell’architetto, molto personale, libera, tesa a stabilire una relazione diretta con gli elementi primi dello spazio costruito, quali l’orizzonte, la luce, la materia. Nella Cripta, che ospita la sezione: “ Una casa dentro un’altra casa”, saranno esposti modelli e disegni dei più importanti progetti di Navarro Baldeweg, I plastici, in questo spazio di ridotte dimensioni, daranno forma a una città in miniatura. Nelle sue istallazioni sono da ricercare gli spunti, ma anche gli esiti della ricerca architettonica. Il presupposto concettuale si trasforma nella sua architettura in spazi raffinati e complessi, definiti dalla peculiarità dei materiali utilizzati, dalla loro reazione alla luce e dal rapporto con quello che sta loro attorno. Nel poliedrico lavoro di Navarro Baldeweg, emerge con chiarezza la connessione e il dialogo tra le varie arti e ritornano temi e obiettivi comuni che si intrecciano negli spazi costruiti, nelle sculture e nei grandi quadri. Appare forte il desiderio di ridurre la complessa realtà in fenomeni essenziali e di rendere visibile l’invisibile. Come dichiara il curatore della mostra Pierre -Alain Croset, “in un epoca che premia sempre di più la specializzazione, è diventato sempre più raro incontrare architetti che fondano il loro lavoro su una pratica artistica a tutto campo, come avveniva nel Rinascimento e come pochissimi architetti hanno saputo fare in epoca contemporanea. La mostra bresciana evidenzierà la straordinaria coerenza e continuità dell’opera di Navarro Baldeweg, insieme architettonica e artistica, ma anche la sua capacità rara di saper dialogare con le preesistenze storiche. Per la prima volta è stata offerta a Juan Navarro Baldeweg l’occasione di concepire una mostra antologica in spazi riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità e possiamo quindi interpretare la mostra come un’istallazione site specific di frammenti in dialogo con lo straordinario palinsesto architettonico di Santa Giulia”.