La provincia di Frosinone rappresenta la parte più estesa della Ciociaria e per quanto riguarda arte e cultura il livello è ormai tale da essere considerata unica o quasi in Italia, come le statistiche annualmente confermano. Laddove Latina, Fondi, Sezze, Sabaudia, Terracina… sono da sempre impegnate a essere attive grazie ad una varietà di manifestazioni artistiche e culturali dignitose e gratificanti, è incredibile costatare che da quest’altra parte della Ciociaria, che ne rappresenta lo zoccolo duro, la provincia di FR è senza dubbio la sola provincia del Paese perennemente assente a manifestazioni di respiro e di richiamo: zero pieno, a partire dalla città capoluogo per arrivare a Veroli, Anagni, Alatri…. Cultura e arte non rendono, non danno soldi, a differenza del cemento, dell’asfalto, degli appalti, ecc. tale è la spiegazione possibile. Negli anni passati solo Montecassino si imponeva sulla scena nazionale e anche internazionale con iniziative di altissimo livello. Deplorevoli nonché dannose sono la completa apatia ed abulia generali nei confronti di arte e cultura, un abbassamento esiziale dell’interesse e dell’attenzione, imputabili alla totale ignavia e insensibilità a questi temi da parte delle istituzioni e dei politicanti locali, pur sapendo e vedendo che quanto attira e richiama non è il palazzo di cemento armato o la rotonda o la strada asfaltata! Ricordiamo qualche esempio recente: il Comune di Frosinone o chi per esso, mesi addietro ha offerto alla città una mostra sul costume ciociaro, un evento notevole considerato che le opere d’arte con il personaggio in costume ciociaro, eternato dalla gran parte degli artisti europei, è presente in quasi tutti i musei e gallerie del pianeta, un riconoscimento dunque universale! E a Frosinone? Già il titolo leggibile sui manifesti ecc. della iniziativa illustra il livello aberrante e deviante: “i costumi ciociari”, al plurale! cioè la unicità e irripetibilità di tale realtà folklorica e storica, contrassegno di un intiero territorio, stoltamente fatto divenire plurale, alla guisa di un calzino o di una mutanda! La ‘bandiera italiana’ fatta diventare ‘le bandiere italiane’, la ‘pizza napoletana’ ‘le pizze napoletane’!! Una follia totale, una turpitudine letteraria! E non si immagina che cosa hanno esposto in tale mostra-mostro! Ma qui interrompiamo, per decenza e per rispetto del lettore. E’ la solita storia dell’imbonitore: il triciclo sgangherato di cui è dotato viene spacciato per Rolls Royce o Ferrari! E la gente? indifferente, essendo stata privata di tutti i punti di riferimento: ecco la vera fortuna di certi mestatori, che possono malfare e malversare nella Cultura e nell’ Arte liberamente e impunemente.
Fino ad oggi non è stata ancora collocata una targa commemorativa in ricordo dei miracolosi ineguagliabili Fratelli Bragaglia nel luogo di nascita, dei quali invece, in un pezzetto di strada di cento metri a loro intestato, hanno apposto una insegna stradale così ben leggibile che se si consulta l’elenco telefonico le diciture ‘Bracaglia’ superano ‘Bragaglia’! Se poi si entra nella magnifica Villa Comunale, si osservino quelle che dovrebbero essere delle sculture di arredo urbano, a destra e a sinistra, messe in opera a godimento dei cittadini e a simboli civici!
E continuando, un altro travisamento della realtà equivalente ad offesa manifesta della comunità, talmente infimo da divenire ridicolo, è anche illustrato da quell’altra iniziativa di qualche settimana prima, organizzata questa volta, credo, dalla Amministrazione Provinciale: un selezionato manipolo di studiosi e di politici esperti, ha pubblicamente illustrato -una vera novità- la figura e il significato di Arturo Ciacelli, notevole artista ciociaro del Novecento europeo: nuovamente, anche qui, la Ferrari è stata illustrata col monopattino nelle loro mani cioè hanno esposto, in un allestimento indegno e preistorico, nel salone di ingresso della Provincia, non le opere dell’importante artista di Arnara bensì le fotografie! e quali fotografie! Povero Ciacelli! Quale offesa! Veramente svergognati e senza decoro! Eppure in zona vi sono da anni collezionisti delle opere dell’artista! Qui ci arrestiamo. Quanto deve non dico sorprendere ma spaventare è anche il fatto che, mettendo da parte assessori e analoghi, i media, locali e non, cartacei e non, nulla vedano e sentano di questi mis-fatti, di conseguenza…approvano e… guastano gli animi, ancora di più.