Calicanto: Concerti per i 40 anni di musica
Calicanto
Concerti per i 40 anni di musica
Padova, Castello Carrarese – 3 e 4 settembre 2020, ore 21.00
Claudia Ferronato, voce
Roberto Tombesi, organetto, mandola, voce
Francesco Ganassin, clarinetti, ocarine
Alessandro Tombesi, arpa, armonium, voce
Giancarlo Tombesi, contrabbasso
Alessandro Arcolin, batteria, percussioni, voce
Tra i brani in programma : De là de l’acqua, I dodese mesi de l’ano
Le calli e il ginepro, Grechesca, Venexia mia, El bosco dei salgari
Porto Caleri, Polesana/Pairis di Lamon, Voaria a Compostela
Domenega, La Verdolina, Galeas par montes
La musica popolare è tutta intrisa di storie: nei suoi ritmi e nei suoi respiri custodisce lo spirito di un popolo, la sua indole vivace o malinconica e i suoi desideri segreti. È parte di un sapere antico che ha rischiato di sparire, e che invece continua a vivere e a sorprenderci grazie alle ricerche di alcuni musicisti, e studiosi, sensibili alla sua bellezza.
È questo il lavoro che dal 1981 svolge Calicanto, tra i più noti gruppi vocali e strumentali del folk revival italiano, che sempre riesce a restituirci la musica popolare in tutta la sua autenticità e intensità. Un fascino speciale che avremo modo di rivivere in occasione dei loro prossimi concerti, in programma per il 3 e il 4 settembre 2020 nel suggestivo cortile del Castello dei Carraresi all’ombra della Specola. Due eventi che inaugurano i festeggiamenti per i 40 anni di Calicanto e celebrano la storia del gruppo proponendo in veste nuova alcuni dei brani più rappresentativi della sua lunga attività.
Proprio agli inizi di Calicanto risale il brano di apertura del concerto, De là de l’acqua, una barcarola veneziana che ha dato il titolo al primo LP del gruppo. Il percorso veneziano proseguirà con brani come Venexia mia, composizione di Roberto Kriscak su una poesia tratta da Corto Maltese e basata su un testo vernacolare del nonno di Hugo Pratt, e Galeas per Montes, una canzone firmata Calicanto per uno spettacolo teatrale dedicato all’incredibile vicenda delle galee veneziane che risalirono l’Adige fino al lago di Garda (1439). Non mancheranno poi le danze tradizionali, come Polesana e Pairis di Lamon, raccolte sul campo durante le prime ricerche degli anni ’80, né le incursioni nel repertorio tradizionale di altri popoli: un esempio è Voaria a Compostela, canzone galiziana dedicata a un immaginario cammino da Venezia a Santiago di Compostela.
Nato per indagare e rivitalizzare la musica popolare veneta, Calicanto negli anni ha infatti esteso il suo repertorio: alla musica tradizionale dell’Istria e della Dalmazia prima, e poi anche ad altre tradizioni che hanno incrociato la storia di Venezia, come quelle mediorientali. Al contempo si è affermato su scala internazionale, con tournée in tutta Europa, in Canada e negli USA, e ha collaborato alla realizzazione di numerosissimi spettacoli teatrali, film e progetti discografici, collaborando con Luis Bacalov, Yo Yo Ma, Carlo de Pirro, e molte altre personalità della musica «colta». Una curiosità, una vivacità e una profondità intellettuale che hanno permesso al gruppo di rinnovarsi in forme sempre nuove e di continuare, per 40 anni e oltre, la lettura e l’elaborazione del nostro ricchissimo patrimonio musicale tradizionale.
Per informazioni dettagliate sul programma, i prezzi dei biglietti e le modalità di partecipazione all’evento si rimanda al sito ufficiale www.castellofestival.it
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PROFILO
Dalla conclusione dell’esperienza musicale del gruppo Mazariol e con alle spalle percorsi artistici differenti, il gruppo nasce nell’autunno del 1981 con l’attenzione rivolta agli studi etnomusicali sul territorio veneto, a quel tempo estremamente rari. La ricerca sul campo da parte di Roberto Tombesi cui si unisce, nella metà degli anni Ottanta, il contributo dei ricercatori Marina Dalla Valle e Guglielmo Pinna e le prime ricostruzioni di strumenti, tra i quali la piva (un’antica cornamusa veneto – emiliana) da parte di Massimo Fumagalli, portano all’uscita del primo LP nel 1983. L’originale proposta concertistica ed i consensi della critica rendono subito Calicanto uno dei gruppi musicali di punta del movimento italiano di folk-revival. Al costante lavoro di formazione e di animazione nel territorio si affiancano le prime tournée: Belgio (1983), Spagna (1984 e 1985), Svizzera e Iugoslavia (1986) e l’uscita d’altri due dischi. Le fortunate apparizioni ai grandi festival europei di Lorient (F), Dranouter (B) del 1987 e Farnham (GB) del 1988, spianano la strada della notorietà in Europa. Nel luglio del 1989, al ritorno da una serata di prove musicali, muore in un incidente stradale il violinista Riccardo Sandini: un vuoto che non verrà più colmato. Calicanto a Douarnenez (F) – 1987 Nel 1991, per i dieci anni di attività del gruppo esce il CD antologico “Diese” e nel 1993 “Carta del navegar pitoresco”. Negli anni successivi ancora concerti in Italia, Vandea, Andalusia, Castiglia, Ticino, Galles, Austria, Portogallo, Croazia. Nel 1997 Calicanto entra a far parte dell’etichetta discografica Compagnia Nuove Indye, il cd “Venexia” in un sondaggio del mensile “Folk Bulletin” è tra i 5 migliori cd dell’anno. Negli anni seguenti, oltre all’intensificazione dei concerti, ai passaggi radiofonici e televisivi in Italia e all’estero, alla partecipazione a numerose compilation internazionali ed all’aumentato interesse da parte della stampa, c’è la partecipazione allo spettacolo “Transitalia” per la regia di Moni Ovadia e la direzione musicale di R.Tesi e M. Martinotti. Si sviluppa la collaborazione con il cinema e il teatro e prendono forma nuove produzioni: Trio Adriatica, Il sogno di Dolasilla (con A. Cuni, W. Durand e P. Schutze), Ciuma-Salvi-Tombesi Trio, Ottavio!, Piripicchio e la Contessa (per bambini). Riprendono le ricerche storiche ed etnomusicologiche particolarmente tra le comunità venete e italiane di Istria e Dalmazia ed in coincidenza con i vent’anni del gruppo, nasce il progetto “Labirintomare” che coinvolgerà oltre 25 artisti dell’Adriatico e dintorni e che porterà alla pubblicazione del cd omonimo in cui la storia di Venezia si confronta con quella, per alcuni tratti affine, delle coste e delle isole istriane e dalmate. Le positive risposte di pubblico e critica ottenute in più sedi dal progetto Labirintomare portano Calicanto nel 2002 a partecipare a vari festival. Su tutti spicca il prestigioso XXXVI Smithsonian Folklife Festival di Washington incentrato sul Silk Road Project e diretto da Yo-Yo Ma. In tale occasione lo spettacolo di Calicanto ottiene entusiastici consensi. Gli ultimi anni sono caratterizzati da un continuo impegno su più fronti, che ha portato alla realizzazione di ambiziosi progetti. Oltre all’intenso lavoro di ricerca sulle musiche dei Colli Euganei svolto con la collaborazione di Giuseppina Garro e di Guglielmo Pinna, va ricordato il fecondo gemellaggio artistico con il gruppo galiziano Milladoiro, nato nel 2005 nel corso della realizzazione di Isole senza mar. Dal 2008 Calicanto porta in scena con la grande attrice Laura Curino lo spettacolo musicale e teatrale “La magnifica intrapresa” incentrato sulla vicenda narrata nel brano “Galeas par montes” di Calicanto, su testo di Paolo Domenico Malvinni e per la regia di Titino Carrara. Nel 2009 Calicanto è chiamato a rappresentare l’Italia nel progetto Hattusha, interamente dedicato alla cultura ittita. Nel progetto, che muove dall’iniziativa congiunta della Middle East Technical University (Ankara – Turchia) e della Corum Hittite University (Corum – Turchia), con il supporto di una decina di realtà accademiche di tutta Europa, sono coinvolti il Cihat Askin Ensemble, diretto da Ertug Korkmaz ed ospiti turchi ed internazionali (Okan Murat Ozturk, Ferhat Erdem, Cihat Askin e altri). Punta di diamante delle produzioni di Calicanto degli ultimi anni è senza dubbio il progetto S-Confini Mediterranei, che si propone attraverso il filtro della (ri)scrittura dei compositori contemporanei Carlo De Pirro e Gian Luca Baldi, di rielaborare il ricco patrimonio del folk, per affiancare in concerto Calicanto ed un’orchestra sinfonica (Orchestra Regionale Filarmonia Veneta). È un’operazione musicale estremamente ambiziosa, sulla scia di rari ed esemplari eventi simili nella musica del Novecento, uno per tutti la raccolta di folksongs firmata nel 1973 da Luciano Berio. Tra le iniziative degli ultimi anni vanno segnalate la fondazione e la nascita dell’Orchestra popolare delle Dolomiti (2012), l’uscita del libro Ballabili antichi per violino o mandolino di R.Tombesi, F.Ganassin, T.Luison, (Nota Editore)
e la recente ricerca e i concerti nell’isola di Creta.