ROMA- a due passi da piazza Navona fino al 11 Aprile 2021 sarà a disposizione del pubblico una grande mostra dedicata all’artista e writer inglese. Bansky ad oggi è uno dei maggiori esponenti della street art ed è stato inserito nel 2019 da ArtReview al quattordicesimo posto nella classifica delle cento personalità più influenti nel mondo dell’arte. Ma nessuno, a parte i suoi amici e i suoi collaboratori più stretti, conosce la sua identità.
Oltre 100 opere, in un percorso espositivo rigoroso, raccontano il mondo di Banksy. All’interno dell’architettura cinquecentesca del Chiostro del Bramante, a Roma, trova spazio l’artista “sconosciuto” che ha conquistato il mondo grazie a opere intrise di ironia, denuncia, politica, intelligenza, protesta. Apprezzare le sue opere in un ambiente chiuso diverso dalla strada, ci rivela la ricerca che si nasconde dietro ohni singola opera.n Da “Girl with Balloon” a “Toxic Mary”, dalle stampe realizzate per “Barely Legal” ai progetti discografici per le copertine di vinili e CD dal 2001 al 2017. Tutte le opere provengono da collezioni private, grazie al nuovo progetto espositivo DART.
Oltre 100 opere, in un percorso espositivo rigoroso, raccontano il mondo di Banksy. All’interno dell’architettura cinquecentesca del Chiostro del Bramante, a Roma, trova spazio l’artista “sconosciuto” che ha conquistato il mondo grazie a opere intrise di ironia, denuncia, politica, intelligenza, protesta. Apprezzare le sue opere in un ambiente chiuso diverso dalla strada, ci rivela la ricerca che si nasconde dietro ohni singola opera.n Da “Girl with Balloon” a “Toxic Mary”, dalle stampe realizzate per “Barely Legal” ai progetti discografici per le copertine di vinili e CD dal 2001 al 2017. Tutte le opere provengono da collezioni private, grazie al nuovo progetto espositivo DART.
Quello che sappiamo è che si è formato nella scena underground della capitale del Sud Ovest dell’Inghilterra, dove ha collaborato con diversi artisti e musicisti e che la sua produzione artistica è iniziata a fine anni Novanta. Da questo momento in poi, ha iniziato a invadere numerose città, da Bristol a Londra, a New York, a Gerusalemme fino a Venezia con graffiti e varie performance e incursioni. La scelta di rimanere nell’anonimato nasce da un insieme di esigenze: la necessità di sfuggire alla polizia, data la realizzazione di incursioni e di graffiti illegali; tutelarsi considerando lo sfondo satirico delle sue opere che trattano argomenti sensibili come la politica e l’etica; il desiderio di non inquinare la percezione della sua identità e delle sue opere, come afferma l’artista stesso. Bansky dirà di se: “Non ho il minimo interesse a rivelare la mia identità. Ci sono già abbastanza stronzi pieni di sé che cercano di schiaffarvi il loro brutto muso davanti”.
Quella di Banksy è una comunicazione diretta, nel rifiuto del sistema e delle regole, l’artista si rivolge al suo pubblico senza filtri, le sue opere sono testi visivi capaci di informare e di far riflettere. Non serve leggere titoli, didascalie o lunghe interviste: la guerra, la ricchezza e la povertà, gli animali, la globalizzazione, il consumismo, la politica, il potere, l’ecologia, questi i temi unicversali che Banksy affronta consapevolmente.
Quella di Banksy è una comunicazione diretta, nel rifiuto del sistema e delle regole, l’artista si rivolge al suo pubblico senza filtri, le sue opere sono testi visivi capaci di informare e di far riflettere. Non serve leggere titoli, didascalie o lunghe interviste: la guerra, la ricchezza e la povertà, gli animali, la globalizzazione, il consumismo, la politica, il potere, l’ecologia, questi i temi unicversali che Banksy affronta consapevolmente.
I “muri” progettati da Donato Bramante intorno al 1500 ospitano le idee, i segni, i messaggi lanciati dall’artista ignoto più famoso del mondo, su tanti muri, in tante città. Solo in apparenza una contraddizione perché il Chiostro ha dimostrato, in questi anni, una grande apertura verso i linguaggi più diversi della contemporaneità. Si assisterà ad un dialogo tra l’opera ad affresco di Raffaello Sanzio e i lavori del celebre street artist britannico. Non certo un confronto tra i virtuosismi delle opere del maestro urbinate e la tecnica dello stencil usata dall’artista “sconosciuto”, ma un dialogo sulla potenza evocativa delle loro immagini. Un linguaggio innovativo che li ha resi protagonisti e rivoluzionari nel loro tempo, una grammatica del disegno che rende le immagini icone, in grado di veicolare messaggi, stati d’animo, emozioni.
L’arte si conferma sempre contemporanea al suo tempo!
Per scoprire di più sull’artista, clicca qui: /mostra-banksy-approfondimento
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