A pochi chilometri dalla Riviera del Conero, una meravigliosa distesa di mare incontaminato frastagliata da calette, spiagge e insenature, si staglia Castelfidardo. Tra le colline dell’infinito di leopardiana memoria, a circa 200 metri di altezza dal mare, il piccolo comune marchigiano della provincia di Ancona costituisce un autentico scrigno di tesori tutti da scoprire. Parliamo di un’isola felice popolata da circa 19 mila abitanti, incastonata nell’area collinare marchigiana, in una regione sempre più amata dai turisti italiani e stranieri per il clima mite, per l’enogastronomia, per i passaggi e per la cultura. Castelfidardo regala agli occhi e al cuore l’emozione di essere come sospesi tra il mare più bello e la Valle del Musone, laddove languono a poca distanza Loreto e Recanati. Si respirano le atmosfere dei componimenti del grande Giacomo Leopardi, poiché lo sguardo è spinto oltre in una traiettoria poetica che parte dai colli e si perde nell’infinito. D’altra parte, la storia di Castelfidardo è antichissima, essendo nata come un avamposto militare della antica città romana di Osimo. Molti secoli dopo, per la precisione il 18 settembre del 1860, Castelfidardo divenne teatro di una delle battaglie più importanti del Risorgimento. Dopo avere annesso la Lombardia e l’Italia meridionale, il Re Vittorio Emanuele II doveva conquistare gran parte dello Stato Pontificio per conferire una forma coerente e unitaria al nuovo Stato nazionale. La Chiesa continuava infatti a mantenere intatto il proprio dominio secolare sull’Umbria e sulle Marche: due regioni chiave delle quali il Re sabaudo non poteva rimanere privo. La battaglia di Castelfidardo segna dunque un punto di non ritorno nel processo di unificazione, tanto è vero che, dopo pochi mesi e cioè il 17 marzo del 1861, viene finalmente proclamata la nascita del Regno d’Italia, abbassando così per sempre il sipario sulla secolare frantumazione territoriale del nostro Paese. In memoria di quella battaglia campale tra l’esercito piemontese e quello pontificio, che ebbe luogo in località Selva Storica, è stato realizzato un imponente monumento ad opera dello scultore veneziano Vito Pardo la cui copia è conservata presso il Vittoriano di Roma. La storia successiva della città è scandita dal ritmo della modernizzazione che ha cambiato il volto dell’Italia ed in particolare dallo sviluppo delle fabbriche in assonanza alla vocazione artigianale originaria rispettando l’alto senso estetico del territorio e dei suoi abitanti. Castelfidardo è stata definita come una città sonora, affascinante, artigianale. Bisogna soffermarsi sul primo dei tre aggettivi – sonora – per cogliere il genius loci più autentico della stratificazione storica e culturale della città. Al centro di tutto vi è infatti lo strumento musicale che forse più di ogni altro è associato all’Italia, ovvero la fisarmonica. Castelfidardo è la città della fisarmonica, tanto è vero che a questo strumento dolce e familiare ha dedicato un celebre museo e un Premio internazionale di grande successo. Nell’ultima settimana di settembre, il Premio raccoglie adesioni da ben 37 Paesi tra i quali perfino il Sudafrica, il tutto in memoria di un suo primo cittadino molto amato come era Paolo Soprani. La gestione amministrativa e politica del Comune sostiene e promuove il multiforme ingegno del territorio e dei suoi abitanti come ha reso vieppiù evidente il forte messaggio lanciato dall’Assessore alla Cultura Ruben Cittadini: “la cultura” – ha detto – “è un’attività in movimento”. Della stessa idea sono anche il Sindaco Roberto Ascani, l’attivissima proloco, nonché la Fondazione Ferretti, che si occupa di educazione ambientale, promozione territoriale attraverso visite guidate, agricoltura biologica. Le attività culturali sono tantissime e variegate, basti pensare a Tracce dell’800: una manifestazione evento con oltre 500 figuranti che indossano costumi d’epoca, sfilando per il centro storico e lasciandosi fotografare nella cornice del borgo antico, dove il passato si fa presente per raccontare storie di comunità. Prende così forma il Palio dell’Acqua durante il quale migliaia di persone si sfidano in una gara d’altri tempi, quando l’approvvigionamento dell’acqua potabile rappresentava un’autentica fatica. Ci sono infine iniziative come Area Camper che consente agli amanti delle vacanze in camper di godere di un’area funzionale attrezzata e gratuita fino al primo gennaio. Dopo quella data l’area sarà fruibile a pagamento.Un tuffo nella storia, nell’arte e non solo.
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di
Pasquale Musella
6 Novembre 2020