L’Epidemia Covid ha evidenziato tutte le contraddizioni del globalismo economico. I popoli e i loro governanti devono prenderne coscienza. Un Santo uomo ha detto, nella Sua lettera Enciclica “Ecclesia de Eucharistia” emessa per il XXV anno del Suo Pontificato, che “Il globalismo economico è senz’anima”. Il Papa Giovanni Paolo II denunciava tutte le contraddizioni di “un mondo “globalizzato” dove i più deboli, i più piccoli e i più poveri sembrano avere ben poco da sperare”. L’ammonizione e la denuncia del Pontefice oggi sono più che mai attuali e devono essere ascoltate. I Vaccini, contro il temuto Virus epidemico, sono pronti ma la domanda che ci dobbiamo porre è se i Governi siano pronti ed abbiano “un’anima globalizzata”. I Politici devono combattere questo nemico più grande del Covid. Gli interessi economici delle Lobby affaristiche devono dare la speranza all’individuo più debole, più piccolo e più povero come soggetto portatore di diritti e di interessi propri. Il duro gioco di parole ci porta alla triste realtà: interesse non è diritto e dare speranza non vuole dire dare certezze. La popolazione mondiale a luglio 2020 ammonterebbe a circa 7,8 miliardi di persone e dare certezze e diritti a tutti è matematicamente impossibile. Questo lo sappiamo e lo abbiamo anche capito ma per ora chiediamo di dare la speranza a tutti. Il concetto sembrerebbe “senz’anima” ma in realtà Sant’Agostino ci insegna che “la speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle.” Lo sdegno e il coraggio ci sono poiché vi è la speranza che nutre il nostro desiderio di vita. In ogni caso la speranza conduce più lontano della paura. La paura ci fa sperare in ultimo che anche il “vaccino Covid” abbia un’anima.
