TABERNA GEMMARIA, L’ ARTE DEI MOMENTI UNICI

Nel dorato (e rispettabilissimo, non mi fraintendete!) mondo dell’omologazione, qualcuno diceva che “un gioiello è per sempre”. 

Esistono eccellenze in Italia che vanno oltre, che portano ad un altro livello. Eccellenze in grado di rendere unici i momenti di tutti i giorni, in grado di legare un prezioso oggetto allo stile e alla personalità di ognuno di noi. Siamo di fronte alla bellezza di indossare un “unicum” che spesso viene realizzato materializzando un sentimento, un’emozione o un caro ricordo. Questo è quello che ci offrono Laura ed Alessandro nella loro preziosa boutique-laboratorio a Roma.

Umiltà, incredibile maestria e professionalità, questo il tratto distintivo di questi due artisti dallo sconfinato talento.  Opere d’arte uniche e assolute che impreziosiscono lo stile di ognuno di noi, ma anche il lusso di pregiate creazioni che danno forma ad un momento speciale della nostra vita.

Osservando le loro creazioni, la definizione che mi viene in mente è quella di “scultori di emozioni” e i due artisti elegantemente annuiscono: “Quando i nostri clienti ci commissionano un lavoro, durante il primo incontro spesso ci raccontano per quale motivo hanno deciso di farci realizzare un gioiello e ciò’ che quel gioiello dovrà rappresentare. Ogni volta quindi, per noi diventa una bella responsabilità perché non è semplice calarsi nei sentimenti di qualcun altro dandogli una forma. Ma è sempre una sfida irrinunciabile per noi e la soddisfazione finale del cliente, ci ripaga di tutto il certosino lavoro che c’è dietro la personalizzazione di un oggetto”.

Una collaborazione che nasce all’inizio degli anni ‘90 :” Ci siamo conosciuti in un laboratorio orafo di Roma, dove si respirava arte, dove prima di ogni realizzazione c’era uno studio sui materiali, sulla tecnica esecutiva, oltre ad una maniacale attenzione anche ai più piccoli particolari. Era il 1991, quando ancora studenti dell’Istituto Europeo del Design e della Scuola d’Arte di Roma, iniziammo a frequentare come apprendisti questo laboratorio, anzi per citare la tua espressione, “questa fabbrica di emozioni” dove il gusto per la ricerca del particolare, l’unicità della forma e l’attenzione alla tecnica esecutiva, erano alla base della produzione”. Alla fine degli anni ‘90 invece, si materializza il luogo in cui daranno vita alle loro realizzazioni e dove espongono permanentemente le loro opere nonché ricevono i loro clienti: “Nel 1997 decidiamo di dare un nome ed un luogo alla nostra collaborazione professionale e nasce così la “Taberna Gemmaria” che, da una veloce traduzione dal latino, significa “casa della gemma” ma che in realtà, identifica il luogo dove nascono le cose, dove vengono create e plasmate le nostre realizzazioni”.

Certamente la tipologia di clientela che si rivolge alla Taberna Gemmaria è lontana dal concetto di omologazione ed è alla ricerca di qualcosa di preziosamente unico: “Il nostro cliente tipo, in genere sa quel che vuole e cerca qualcosa di diverso. Vuole distinguersi, è poco incline alla logica della convenzione e della piatta omologazione ed è interessato fortemente a possedere un oggetto che in qualche modo lo rappresenti.”

Mi concedono di assistere al tocco finale di una realizzazione commissionata e rimango affascinato dalla loro maestria e dalla selezione capillare di pietre preziose, colori e materiali utilizzati: “A volte i nostri clienti ci chiedono di inserire una pietra o addirittura elementi di un vecchio gioiello di famiglia sul nuovo modello da realizzare. In questo caso bisognerà tener conto del tipo di pietra, della dimensione e della forma che dovrà avere, per costruirci intorno qualcosa di armonico e al contempo funzionale. Per noi, in assoluto, è decisamente più stimolante non avere vincoli e dar vita ad una forma che possa partire dalla nostra creatività che, legata ad un ricordo visivo, è pronta ad elaborare una nuova idea. Per la creazione dei nostri pezzi unici utilizziamo la tecnica tradizionale (detta “a banchetto”) che prevede l’intervento diretto sul metallo e l’antichissima tecnica della microfusione a “cera persa”.

Prima di salutarli e ringraziarli, gli pongo l’inevitabile domanda sull’eventuale impatto che questo settore di nicchia ha avuto a causa del periodo pandemico: “Il nostro lavoro risente fortemente della condizione psicologica delle persone, quindi non possiamo negare che questo periodo di grande sconvolgimento emotivo, abbia modificato il comportamento dei nostri clienti. La sfida è comprendere e analizzare questo cambiamento. La sfida è dare risposte attraverso il nostro lavoro, convinti che un gioiello possa sempre regalare un sorriso…”

Incastonare un ricordo o impreziosire il proprio stile, concessioni che fanno bene all’anima. Questo è l’Artigianato di lusso.

 

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