Federico Bano

Facciamo il countdown in attesa che le zone rosse-arancio-gialle passino e scatti il verde del “si ri-parte”!Eh si, perché dal 24 ottobre 2002 al 18 aprile 2021 la Fondazione Bano – Palazzo Zabarella di Padova ospita la mostra “I Macchiaioli”. Una mostra curata da Giuliano Mazzocca e Fernando Matteucci. Un’iniziativa che ha alla base un grande studio e un approfondimento degli artisti di questo Scuola, che lo porta a rivalutare queste opere dell’800 italiano.

Federico Bano è un imprenditore con l’amore per l’arte che nasce da un desiderio intimo, un sentire sincero e a lungo coltivato: l’idea di incoraggiare e valorizzare contenuti interessanti e di grande ricercatezza; un impegno che vuole mettere l’arte al centro della vita. E riesce a farlo, con la Fondazione Bano, da oltre 25 anni.

Il primo atto di questa Fondazione è stato il restauro di Palazzo Zabarella.

Ma quali sono gli assi portanti – è il caso di dire, visto che l’opera della Fondazione è iniziativa con un restauro importante per la città di Padova – della mission e vision di questo Ente?

Sono due: la Conservazione e la Partecipazione. Due termini che sintetizzano le attività principali della Fondazione.

Riassunti anche da una convinzione di Federico Bano: “Noi siamo quello che conserviamo”.

Verissimo!

L’ambiente in cui cresciamo, viviamo, quello che il nostro occhio viene educato a vedere, ciò che arriva a noi dal passato è, in fondo, quello che ci aiuta a tessere le fila, il punto di partenza dal quale ci muoviamo attraverso il presente, verso il futuro, che poi sarà il “passato” delle generazioni che verranno.

Ma se il 2021 è l’anno dei Macchiaioli, qual è il “sogno nel cassetto” o il “progetto sul tavolo” per il prossimo futuro?

Il Restauro degli Archivi Veneziani.

Proviamo a chiedere su cosa poggia l’azione della Fondazione, oltre all’entusiasmo e alla passione per l’arte e la salvaguardia del patrimonio storico-artistico.

Sicuramente, dice Federico Bano, la “centralità della formazione”.

E come dargli torto?

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