Paolo Zàgari

Soli, bastardi e sentimentali”

ossia

Soli (come gatti), bastardi (come umani) e sentimentali (come cani)”.

Il primo è il titolo del libro di Paolo Zagari; la seconda una “rappresentazione” dei tre aggettivi che l’Autore utilizza per questo libro in cui si racconta, racconta la società contemporanea, la racconta in soggettiva.

Il libro si compone di tanti capitoli, quanti sono i protagonisti. Ognuno conduce la propria esistenza secondo la propria situazione personale, i propri valori, le aspettative, le problematiche. Apparentemente scollegati l’uno dall’altro. In realtà, una perfetta rappresentazione di persone che vivono nella stessa comunità sociale, magari incontrandosi o anche senza incontrarsi, e che conducono una vita in parallelo con quella degli altri. In questa storia, l’incontro fra i personaggi si ha all’inizio e alla fine del libro, nel corso di due cene in cui i racconti si incontrano davanti a Barbara, una giornalista che fa da spettatrice e da “notaia” delle loro esistenze complesse e originali, nonché testimone dello shift che porta i personaggi a scambiarsi di posto.

Ognuno parla di tematiche che riguardano la propria esistenza, ma che sono anche comuni a tutti gli altri: il lavoro, l’amore, il sesso, le aspettative, i sogni, la carriera, le sensazioni, il proprio posto nel mondo e rispetto agli altri.

C’è dell’autobiografico in questo romanzo?

Lo chiediamo a Paolo Zagari che dice, sicuramente si, “tutti questi personaggi in realtà mi rappresentano, perché il libro esce dal mio cervello. La percezione della realtà che ho avuto nella mia vita è il punto di partenza, ma poi ovviamente è romanzata. Ho cercato di entrare nel cervello dei personaggi, essere loro e questo è un consiglio che posso dare: andare sempre oltre i pregiudizi”. A ognuno, quindi, ha cercato di dare una propria “personalità”, distaccandosi da come e cosa avrebbe voluto che fosse, per fargli seguire il suo proprio percorso, sulla base degli “ingredienti” (situazione personale, lavorativa, sentimentale, economica, di studio etc) che gli ha dato.

È una commedia politicamente e sentimentalmente scorretta. 16 personaggi protagonisti che raccontano le loro storie in un affresco metropolitano contemporaneo. Alla fine ognuno di questi personaggi si ritrova in un’altra vita e ognuno accetta la sua nuova dimensione.

Un romanzo nato prima del Covid19 e in cui i personaggi vivono esperienze di resistenza umana: ogni persona affronta la vita in maniera differente.

Il racconto in soggettiva e un tipo di narrativa prospettica, cucita sul personaggio, priva dell’occhio del terzo narrante che filtra l’impatto fra il personaggio e il lettore/la lettrice.

C’è emotività, sentimento, paura, ma anche comicità.

La lettura del libro è scorrevole; una scrittura incalzante racconta ciò che avviene nella mente dei personaggi e “tira dentro” il lettore e la lettrice nella scena.

E ora?

Dopo questo testo? Qualche altro progetto?

L’obiettivo di Paolo Zagari per il 2021, è un obiettivo condiviso dal 101 per cento della popolazione mondiale: tornare a vivere normalmente.

Il secondo progetto, invece, riguarda la pubblicazione di un altro libro, che sta ultimando. Un nuovo libro, con più personaggi femminili che maschili, tutti ambientati in un luogo, ma con una percezione della realtà che cambia a seconda della persona che legge. Titolo? Forse “La vita fuori dall’algoritmo”.

Aspettiamo di leggerlo. La descrizione comunque, già così, con questo primo accenno, appare interessante.

Ricorda il film “Matrix”, la pillola rossa e la pillola blu, la vita governata da un algoritmo, una realtà vera e una realtà virtuale che si amalgamano e si confondono.

Aspettiamo……

Potete trovare la recensione del libro anche sulla pagina web: http://www.spettacolinews.it/soli-bastardi-e-sentimentali-il-nuovo-libro-di-paolo-zagari-20191285390.html

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