Il Museo d’arte contemporanea MACRO di Roma, fino al 17 Novembre 2013 ospiterà Imran Qureshi artista pachistano, vincitore del Premio Deutsche Bank’s Artist of the Year, riconoscimento annuale rivolto a giovani artisti che si sono distinti per la creatività e la significatività del proprio lavoro.
La Deutsche Bank Art Collection è nata alla fine degli anni Settanta dimostrando un interesse per l’arte e la cultura che da allora ha sempre fatto parte dei valori della Banca.
La mostra ,curata da Bartolomeo Pietromarchi e Friedhelm Hutte, quest’ultimo anche responsabile globale per l’Arte in Deutsche Bank, è composta da 35 opere e due istallazioni site-specific dell’artista pakistano.
Le tele di Imran Qureshi, sono tele che non devono rappresentare la bellezza, non è arte per arte la sua, non è un’arte fine a se stessa come poteva essere l’estetismo.
L’arte di Qureshi, è un’arte contemporanea che si fa portavoce di un qualcosa.
Si fa portavoce di una felicità negata e di un sofferenza ricevuta;
si fa portavoce delle violenza della guerra e del dolore provato;
le sue tele sono tele logorate e squarciate, colano sangue come una ferita.
Non si assiste ad una quadro vi si entra dentro e i sensi , di fronte al rosso vivo, prendono vita.
Si prova un attimo di male puro quando si vedono mille mani rosse su una tela bianca, perchè la mente viaggia e viaggiando arriva nei territori dove l’artista è cresciuto e vissuto e la mente, prova anche per poco il dolore degli altri.
Fra il sangue però, in alcune tele, si notano dei fiori, quasi a significare che dalla sofferenza si può guarire.
Che una ferita, si può chiudere. Che dalle tenebre, può ricomparire una luce, anche se flebile, una luce può ricominciare a scaldare e ad illuminare.
La sua arte quindi non nega una rinascita ma è una rinascita consapevole che il dolore rimarrà impresso per sempre, come il colore su una tela.
Box informazioni:
MACRO
Dal 25 settembre al 17 novembre 2013.
via Nizza 138, Roma
+39 06 67 10 70 400
Anna Scordari