All’interno del campo boario dell’Ex Mattatoio a Testaccio, si trova la Città dell’Altra Economia: 3.500 metri quadri dedicati ad eventi, esposizioni e incontri per la promozione “dell’altra economia”: commercio equo e solidale, energie rinnovabili, bioedilizia, riciclo, mobilità sostenibile, agricoltura biologia. Il complesso viene realizzato in appena 3 anni tra il 1888 e il 1891 su progetto di Gioacchino Ersoch. Caratterizzata da grandi padiglioni e leggere pensiline l’opera riflette la transizione dal classicismo al moderno, con elementi in travertino ma anche strutture in ferro e ghisa creando un equilibro tra monumento e industria. Il Mattatoio di Roma si è da subito inserito fra i più avanzati d’ Europa ma la rapida progressione tecnologica lo rende obsoleto in meno di 100 anni e viene dismesso nel 1975. nel 1988 diviene oggetto di tutela da arte della sovrintendenza per i Beni Architettonici di Roma. Diversi i riutilizzi negli anni: uffici comunali, deposito di reperti archeologici, mostre, feste popolari e concerti. L’ultima gestione è stata affidata al MACRO e al CAE (Consorzio Città dell’Altra Economia).
Lo scopo dello spazio è quello di promuovere e incentivare l’utilizzo di processi a basso costo ambientale, di favorire un’equa distribuzione del valore, di garantire la centralità della persona e dell’ambiente a discapito della ricerca del profitto ad ogni costo. La Città organizza ogni settimana spazi di esposizione e vendita di prodotti biologici e a cadenza variabile mercatini di ogni tipo: Vintage, Giapponese, Artigianato, etc.. Un ristorante e un bar servono cibi e bevande in linea con l’idea del luogo. Vengono inoltre organizzate fiere, festival, mostre, spettacoli.
Testo e foto di Manuel Grande