“Mannalà”, volume pubblicato dalla Casa Editrice Medinova presieduta dal Dott. Antonio Liotta, è la meravigliosa raccolta di racconti di Salvatore Indelicato. Il testo è stato arricchito dalla Prefazione di Antonio Patti.
Salvatore Indelicato possiede una personalità letteraria alquanto poliedrica, poiché ha scritto racconti, romanzi e stupende poesie, ottenendo innumerevoli consensi da parte del pubblico e della critica. Ha collaborato con la scuola “Livatino” di Porto Empedocle, scrivendo diversi lavori teatrali, destinati ai bambini, una riduzione teatrale del romanzo “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint – Exupéry e la commedia brillante “L’ispezione scolastica”.
Ha all’attivo un centinaio di articoli pubblicati su giornali locali e sulla rivista “Kouros”, in cui si è occupato di storia agrigentina e critica teatrale, con interviste a personalità dello spettacolo di livello nazionale. Un suo articolo sull’antico eremo della Quisquina è stato ripreso dallo scrittore Andrea Camilleri nel suo libro “Le pecore e il Pastore”, Ed. Sellerio. E’ stato redattore della rivista “Agrigentini a Roma” edita a Roma da Giuseppe Jannuzzo.
Tra le opere degne di menzione voglio ricordare: “Fossi nato là”, il suo romanzo d’esordio in cui Indelicato ha voluto onorare la memoria di suo nonno, “Solo per amore”, nasce in seguito al successo del suo primo romanzo e in esso sono inserite alcune poesie dell’illustre nonno, “Gocce d’amore”, la sua prima silloge poetica e “Ora che sei qui”, romanzo con il quale intende chiudere la trilogia ispirata e dedicata alla figura di suo nonno materno.
Con Mannalà l’autore ha voluto regalare ai suoi lettori una serie di racconti in cui rievoca la sua infanzia e la sua giovinezza, trascorse in maniera spensierata e serena. Lo scenario che fa da sfondo alle vicende è quello della città di Agrigento. Gli anni sono quelli del dopoguerra e il desiderio era quello di ridare vita all’economia, svilita dal conflitto bellico, e le famiglie affrontavano notevoli difficoltà per sopravvivere e per rialzarsi. La guerra aveva segnato profondamente la vita delle persone e Indelicato riesce a tratteggiare in maniera perfetta le sensazioni e il dolore di quel tempo.
Le tante stradine e viuzze descritte ci sono ancora oggi cosi come lo spiazzale antistante la chiesa della Madonna degli Angeli, contratto come toponimo in Mannalà che dà il titolo alla raccolta. Purtroppo, molte persone non ci sono più e insieme a loro sono scomparsi molti valori sociali che sono serviti a formare le caratteristiche individuali dell’autore.
I racconti seguono un ordine principalmente cronologico e in essi è possibile scorgere un unico filo conduttore che abbraccia due elementi fondamentali: la vita e le sue leggi, a volte difficili da accettare. Sì, perché Indelicato ama trasmettere le sfumature più belle dell’esistenza umana e riesce farlo con estrema tenerezza.
Lo stile della narrazione è chiaro e il linguaggio risulta essere diretto, per dare la possibilità ai ragazzi di potersi avvicinare alla lettura dei racconti. Vi è anche una parte profonda che va assaporata ed è quella che vuole far riflettere le nuove generazioni su alcuni principi essenziali come: l’essere solidale con gli altri, l’importanza dell’amicizia, il valore della famiglia e la religiosità che favorisce i momenti di aggregazione e di identità collettiva. Io mi sono rivista nel racconto: “Il primo giorno di scuola”, poiché l’ho vissuto con le stesse emozioni dell’autore ed è diventato anche per me un momento indelebile e allo stesso tempo toccante.
Indelicato, come in altre sue opere, ha deciso di inserire frasi e modi di dire dialettali per avvicinare, ancora di più, i racconti al vissuto popolare. Mi ha colpito molto il racconto: “L’uomo delle grattarelle”, perché le frasi in dialetto rendono commovente il momento narrato. Il siciliano, si sa, molto spesso riesce a trasmettere situazioni e stati d’animo in modo del tutto speciale e originale.
L’autore dimostra una grande sensibilità nel descrivere le persone, gli oggetti, gli animali e tutto sembra prendere vita con un grande realismo, caratteristica narrativa che apprezzo davvero tanto. Il lettore leggendo questi racconti si sentirà come se stesse guardando le scene di una rappresentazione teatrale e potrà passeggiare su quei luoghi delineati, sentendosi coinvolto e conquistato da tanta bellezza e da tanti ideali.
Mi auguro che Salvatore riesca ad ottenere numerosi riconoscimenti, perché la sua scrittura merita di essere conosciuta da un pubblico ancor più vasto. Il futuro, ne sono certa, gli riserverà ancora nuove sorprese e altri autorevoli traguardi.
Ringrazio Salvatore per il dono della sua amicizia, per avermi fatto rivivere i valori della mia infanzia e per essere riuscito a farmi percepire sentimenti autentici che, oggigiorno, andrebbero riscoperti. Non abbiamo più tempo e non riusciamo a coltivare i rapporti umani, presi dalla frenesia di una società che sembra non avere spazio per l’amore vero.
Rita Levi Montalcini sosteneva che: “Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori (…)” e Salvatore Indelicato in questi racconti, e nelle sue opere, dimostra di conoscere pienamente il significato di queste parole.