I gemelli sono da sempre un argomento affascinante di studio per i biologi, ma anche una tematica perfetta per letteratura e cinema di fantasia. Il mistero di due individui distinti, che siano però perfettamente identici nell’aspetto, nei sentimenti e nelle sensazioni esercita una straordinaria attrattiva sulla mente dell’uomo. Un fascino che riguarda le connessioni, gli stati d’animo di un essere umano che guarda il proprio fratello e non vede un congiunto, ma se stesso, quasi come a riflettersi in uno specchio. È questo il nucleo centrale dell’installazione dei fratelli (gemelli) De Serio, in mostra al MACRO di Roma fino al 4 maggio. Esecuzione è una doppia video-installazione, in cui gli artisti mettono in scena la loro identicità, prendendo le mosse dal paradosso di essere contemporaneamente soli ma indissolubilmente legati. L’opera analizza la questione dell’identità e lo fa attraverso un linguaggio contaminato, a metà tra la messa in scena e la performance. Si tratta di un autoritratto, realizzato montando in sequenza una serie di frammenti in cui i due fratelli sono colti nell’atto di fotografare se stesso e l’altro, come se fossero davanti ad uno specchio con una Polaroid tra le mani. Attraverso la raffigurazione di questa ripetizione meccanica, colta nello scivolare continuo del tempo, l’opera mette in evidenza la difficoltà di riconoscersi nella persona di fronte a sé e di mostrare senza inganni la propria individualità. È un’idea ambigua, che rimane aperta agli occhi dell’osservatore; la foto distrugge radicalmente la loro identità e li ricongiunge nel loro comune travestimento, ripetendoli all’infinito. Del resto, la ricerca dei due De Serio ha sempre avuto l’obiettivo di far emergere identità celate, in un continuo modificarsi del dato spazio-tempo, con fondali decadenti e consumati dal tempo che trascorre, per cercare infine di dare dignità al singolo. Inevitabilmente perciò i loro lavori diventano la rappresentazione della situazione dell’uomo moderno, che subisce una costante ridefinizione e ricertificazione del proprio io. L’autoritratto perde dunque qualsiasi connotazione autoreferenziale, trasformandosi nel paradigma della società, in cui tutti viviamo uno sradicamento, un esilio continuo da noi stessi. Dei due fratelli torinesi si ricordano altre opere provocatorie e originali, come Sette opere di misericordia (2011), Backroman (2010), L’Esame di Xhodi (2007) e Maria Jesus (2003). Diverse anche le esposizioni importanti, quali il Premio Italia Contemporanea al MAXXI di Roma (2010) o No Fire Zone alla Fondazione Merz di Torino (2010). Il MACRO, per completare il percorso intrapreso con l’installazione, ospiterà dal 3 aprile al 4 maggio 2014 una tappa del video Un ritorno, all’interno del tour nei musei di AMACI. In quest’opera, i due fratelli dialogano in stato d’ipnosi profonda, regredendo fino alla stato prenatale. Sempre interessante e indispensabile la proposta del MACRO, che offre questa visuale accattivante sull’individuo moderno e sul suo smarrimento, scandagliato da due artisti di grande talento e straordinaria sensibilità.
Box informazioni:
Gianluca e Massimiliano De Serio. Esecuzione
Roma – Museo MACRO Via Nizza, 138 (Sala Enel)
dal 20 dicembre 2013 al 4 maggio 2014
info: tel. 06 671070400
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Patrizio Pitzalis