Cosa voleva dire viaggiare ai tempi dell’antica Roma?

Viaggiare, per i Romani, era sicuramente un’esperienza molto diversa e meno confortevole rispetto a quella di oggi. Non esistevano i mezzi rapidi di cui disponiamo noi. Eppure, questo popolo è stato capace di conquistare un impero e non mostrava particolari preoccupazioni nell’affrontare itinerari lunghi e tortuosi.

In primo luogo, infatti, i Romani disponevano di una eccellente rete stradale, che gli permise di girare il mondo in lungo e in largo. I motivi dei viaggi erano molteplici. Per esempio, le famiglie più agiate mandavano i figli in Grecia a perfezionare i loro studi di retorica e filosofia. Si intraprendevano viaggi anche per recarsi negli uffici di provincia, o per ragioni militari e di commercio, o semplicemente per visitare monumenti famosi e per il gusto di conoscere nuovi posti.

I viaggi per mare erano i favoriti, perché offrivano maggiori comodità. Infatti, non esistevano alberghi veri e propri, e se non si avevano degli amici da cui farsi ospitare, si sostava nelle cauponae: locali angusti e trascurati, sporchi e mal frequentati, che sorgevano nelle vie di comunicazione o nelle grandi città.

La maggior parte delle persone viaggiava su una bestia da soma, che trasportava il viaggiatore e il suo bagaglio. Erano invece eccezionali i viaggi a piedi. La moda di oggi di partire con zaino in spalla non allettava i Romani, che preferivano farsi trasportare da un veicolo.

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