“Solo col lavoro agricolo può aversi una vita razionale, morale. L’agricoltura indica cos’è più e cos’è meno necessario. Essa guida razionalmente la vita. Bisogna toccare la terra”. Sosteneva il grande scrittore russo
Lev Tolstoj, nel 1800.
Una sottolineatura che a distanza di secoli permane, si avverte quasi il profumo della terra, e lentamente ci si riappropria di un granello marrone a cui tutti dobbiamo molto e a cui tutti dipartiremo un dì, dalla terra, nostra madre e nostra culla.
Uno scrittore della terra, un musicista delle sue materie prime, e un cantore della natura è oggi Emiliano Rossi, titolare insieme con la moglie Ylenia, di uno scrigno di sapori, meglio conosciuto come Osteria del Teatro, nella splendida città antica di Cortona. La valorizzazione della materia prima e la sua esaltazione nella sua purezza e la magia della sua autenticità sono le caratteristiche che hanno reso oggi Emiliano, uno chef vero e quindi vincente; lui parte da un’idea, osserva come un bravo musicista la sua nota, la sua materia prima e la dipartita musicale nasce con note di gusto e con note di colore, che non fanno spegnere mai la tonalità primaria e primigenia.Il pianoforte della sua cucina suona sin da piccolo grazie a due grandi artisti, i suoi genitori papà Mauro architetto e amante del bello, dell’arte e della riscoperta, e mamma Giuliana che ha sempre creduto in lui, donna colta e buona cuoca, che l’ha condotto insieme con le nonne nel mondo dei fornelli, facendolo innamorare dell’arte ovvero della cucina.
Un amore il suo in crescendo, taciuto e poi riesploso, maturato all’istituto alberghiero P. Artusi di Chianciano Terme, alternando agli studi numerose esperienze in vari ristoranti della città di Cortona, fino a decidere, nel 1994, di aprire un piccolo locale dove oggi sorge la Fett’unta, un piccolo bistrot, stuzzicheria sempre con prodotti scelti, prima di fare il grande salto, quel salto che ti cambia la vita, che ti dà il passaporto da professionista e che ti fa divenire il direttore d’orchestra della tua azienda e della tua attività.
Sorge grazie anche all’aiuto di uno staff fantastico e della moglie Ylenia ottima padrona di casa l’Osteria del Teatro, in un edificio del 1500 riportato ai suoi fasti, ai suoi stucchi e ai suoi colori, dove ogni sala parla e dialoga con l’arte, con la musica, essendo il padre un appassionato conoscitore, e con la mente e l’estro di Emiliano, che crea, inventa, ricrea, rimette in gioco, e stupisce.
Ogni piatto dal tagliolino rigorosamente fatto a mano al ragù di anatra e finocchietto selvatico, dal baccalà crogiato su salsa di sedano e agrumi, al filetto di lardo di Colonnata e prugne, al coniglio ripieno di porchetta su spuma di fegatello e cipolla caramellata, sino alla Charlotte al mascarpone con colata di cioccolato, ogni piatto esalta il palato, il gusto e come da piccoli ci porta su un altalena di ricordi e di memoria, con la spinta in avanti e lo sguardo indietro, con la marcia in su e con il pedale in giù, una giostra continua, infinita e spettacolare. Da 25 anni da Emiliano e Ylenia sembra di stare a casa, una casa semplice, signorile, nobile e curata, in ogni dettaglio, ogni mobile parla di loro della loro vita, facile poi tradurne il senso e facile poi carpirne il gusto; la cucina per Emiliano è storia e verità e partendo da una base solida, con studi approfonditi, letture costanti e grandi maestri, lui oggi sa reinterpretare perché prima conosce, e prima conosce perché annusa la terra, la sua terra, la sua regione e la esalta sino a note spettacolari. Evoluzione, esaltazione, semplicità, territorio, origini, storia, classicità, ecco le 7 note musicali, dell’Antica Osteria; ora tocca noi suonare il resto.
Box informazioni:
http://www.osteria-del-teatro.it