Antonino Saccà, ormai da 5 anni dirige il Grand Hotel Gianicolo a Roma, un ex monastero diventato punto di riferimento per i “festeggiamenti in grande” della capitale grazie al rooftop, al giardino con area piscina e ai grandi spazi interni che si distribuiscono in 3 sale (Sala Casanova, Sala Luz e Corte degli Archi).
Ma Antonino il suo percorso inizia molto prima, all’età di 12 anni, quando si infilava con il fratello nelle cucine dell’albergo gestito dalla famiglia per spiare i segreti del mestiere. Quella stessa famiglia che lo ha supportato al punto di farlo crescere insegnandogli al contempo una professione. E soprattutto una professionalità.
Calabrese di Palmi, dopo aver studiato Economia del turismo alla Sapienza, è volato a Sidney, in Australia, e non si è mai risparmiato la famosa gavetta: dalle cucine, e passato al lavoro di portineria per approdare al settore commerciale e poi a quello dell’organizzazione di eventi. Diventato responsabile dii settore, non poteva che fare un ulteriore scatto in avanti arrivando a gestire il Grand Hotel Gianicolo.
“La preparazione accademica è molto importante, ma non è necessaria per portare avanti con passione un lavoro, qualsiasi esso sia” dice, con la consapevolezza di chi non si è mai risparmiato una fatica, accademica o professionale che fosse.
Parlando del suo staff ci tiene a ribadire: “Non crediamo in una gerarchia piramidale, piuttosto ci consideriamo una squadra, il dialogo tra i membri dello staff è fondamentale, non solo per creare un clima di lavoro positivo, ma anche per riuscire a rendere il miglior servizio al cliente”.
Perché è il contributo che ciascuno apporta attraverso lo scambio di opinioni ad arricchire tutti. Ed è questo contributo che Antonino continua a ricercare: solo attraverso il dialogo si può continuare a crescere e migliorare. Solo diventando migliori si può puntare a raggiungere il proprio successo.
