La grande Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la medicina nel 1986, sosteneva, parlando della cultura, che questa fosse come un cibo per l’anima “E il cibo è molto più utile a chi è affamato rispetto chi è già saturo.”
Il cibo del nostro essere, che ci fa migliorare ogni giorno ed ogni giorno ci rende persone speciali, diverse dalla maggioranza, quasi abbaglianti per alcuni, ma sicuramente affamate del proprio essere, del sapere e della cultura; affamate di affermazione, di lasciare un senso a questa vita e di fare di ogni tramonto un’alba nuova e spettacolare…
Un cibo che si equipara ad un amore per la loro terra e per la loro fantastica regione, ovvero la Puglia, è il cibo che serve per descrivere e pennellare, la storia di 3 fratelli di Andria, oggi titolari a Trani del ristorante “Casa Sgarra”, un ristorante che “sa di casa”, dove l’ospite è coccolato con piatti della tradizione e non solo, sapientemente preparati dallo Chef Felice, accompagnati dal maître Riccardo ed innaffiati dalla grande carta di vini che il sommelier Roberto illustra sapientemente, con garbo, eleganza e sapienza.
Per tutti e tre la sapienza è sinonimo di passione: una sapienza condita dal grande sale della vita, della loro fatica, dal loro tirocinio presso il grande Niko Romito, in Abruzzo e del loro essere uomini veri oggi; una passione che, dopo tanto studio, continua ad alimentare la voglia di fare, senza mai fermarsi. I loro piedi che corrono e camminano, senza mai stare in riposo, perché sempre guardano il cammino del loro divenire in salita, un’ascesa senza fine.
Il 5 novembre 2013 arriva la Stella Michelin, il riconoscimento non solo alla cucina di Felice che esalta ogni singolo prodotto, uno fra tutti la famosa burrata, nata ormai un secolo fa in terra federiciana e che recentemente anche in Inghilterra è stata esaltata dalla BBC, ma un riconoscimento anche a tutto lo staff, a partire dai fratelli, fino a chi, come loro, ogni giorno si impegna al massimo per trasformare un sogno in realtà.
“So di non sapere e quindi ho il dovere ci cercare di migliorarmi sempre”, afferma con convinzione Felice, filosofo del gusto che, con la sua cucina, riesce a risvegliare ciò che di più profondo alberga dentro di noi, attraverso gli odori e i sapori più autentici.
Il senso del vero per la famiglia Sgarra tutta non può prescindere dalla conoscenza di noi stessi, di quello che eravamo, della nostra storia, dell’arte, del bello e di quello che saremo domani: professionisti e uomini che cercano costantemente di migliorarsi, grazie al nostro diario di vita.
In questo ristorante ogni singolo piatto, bicchiere di vino, tovaglia, trasuda del bello, del sublime, di un’eleganza tacita, ma che si fa notare, di pietanze che da sole riecheggiano la Puglia, con le sue bellezze uniche, i suoi ulivi e le sue radici profonde.
Recarsi in quest’oasi del gusto vuol dire fare un’esperienza di gesti, parole e suoni che difficilmente si dimenticherà, perché il bello si fa amare e mai dimenticare. Casa Sgarra, allora, diviene quasi il passaporto da portare sempre con noi per iniziare ad amarci e ad amare quello che ci circonda, dal profondo della sua essenza e grandezza.