Danny Wise: l’uomo dietro la copertina.

Danny Wise è un uomo che ha saputo sfruttare le sue capacità e le sue doti, basi sulle quali è stato in grado di costruire, attraverso lo studio e la costante dedizione, il suo nome e la sua immagine, ad oggi iconica ed intramontabile. Un percorso che l’ha saputo portare ai più alti livelli di fama e notorietà. Leggendo, infatti, i tanti articoli che su di lui sono stati scritti, non si può non rimanere estasiati dall’elenco infinito dei traguardi raggiunti, dalle onorificenze e dai tributi che gli sono stati riconosciuti nel corso della sua eclettica carriera. Una carriera che sintetizzando al massimo, inizia come modello dove comincia a muovere i suoi primi passi nell’ambito della moda, per poi proseguire come stilista e diventare infine imprenditore. Di sicuro la caratteristica più qualificante di Danny è la sua intraprendenza, motore propulsore che lo ha sempre spinto a provarci e a non mollare mai, credendo in sé stesso. Una forza che lo ha portato a viaggiare molto, facendo esperienze del mondo e delle persone, e che gli ha dato modo di costruire il suo impero che si estende dall’Europa fino all’America. Un brand di gran lusso, che non ha mai conosciuto i trend negativi dell’economia, presentandosi come un qualcosa di veramente unico ed innovativo nel settore, dove sin da subito Wise ha saputo rompere gli schemi per proporre al mondo della moda la sua creatività raffinata ed elegante. Il suo senso innato del bello, lo rende capace di avere una visione stilistica a dir poco visionaria, in grado di vestire attraverso un concetto o un’idea che su carta diventano tangibili, e che realizzati diventano simboli. In una descrizione fatta su Danny, si lesse che Afrodite, Dea della moda e della bellezza, lo aveva scelto come suo sacerdote. Nel suo stile, infatti, si riscontra la classicità della dea greca mescolata con lo stile della donna contemporanea, sicura di sé e di gran gusto nel vestire.

Il percorso imprenditoriale di Danny, inizia nel 1992 con l’apertura di un atelier di pellicce d’alta moda a Milano, sui navigli e che gli aveva fatto guadagnare l’appellativo di enfant prodige. A soli tre anni di distanza Wise apre anche la boutique di via Monte Napoleone, sempre a Milano, per poi conquistare negli anni a seguire, la prestigiosa e variegata platea di Holliwood, aprendo un atelier a Beverly Hills, una location che ha fatto parlare di sé anche dal punto di vista architettonico. Ad oggi i numerosi atelier di Danny si trovano in tutto il mondo (Dubai, Huston, Mosca) e i suoi punti vendita sono situati nei golf club e negli alberghi più lussuosi del mondo. Sembra inoltre che a breve, sia prevista l’apertura di un suo nuovo H.I.G.Q., nella città eterna, da sempre simbolo della bellezza senza tempo.

E se questa in grandi linee e la vita sotto i riflettori di Danny, noi abbiamo avuto il piacere e soprattutto l’onore di conoscere, anche quella dietro le quinte, più personale, quella che lo ha portato ad essere il celebrato uomo, artista, modello e imprenditore, che tutti conoscono. Spesso ci si concentra così tanto sul punto d’arrivo, che si perde di vista tutto il percorso e i tanti passaggi che hanno definito e costruito quel successo finale che si vede a pacchetto finito. Ed, invece, molto spesso dietro alla fama, ci sono tanti sacrifici e tante rinunce che dalla maggior parte delle persone non sono conosciute, ma che rimangono impresse nei ricordi più cari di chi li ha vissuti. Come per Danny, che ci racconta uno spaccato della sua vita, quando molto piccolo all’età di 5 anni, mentre tutti i suoi coetanei preferivano stare all’aria aperta e giocare, lui rimaneva a disegnare cornicette dei quadri nei quaderni, che poi con la sua già precoce mentalità imprenditoriale vendeva. Una passione quella del disegno che ha sempre più affinato e che lo ha reso un grande stilista. La grande capacità di Wise è stata quella di puntare sulle sue qualità e di trarne il massimo del profitto. All’età di 15 anni comincia a praticare in palestra il judo, e diventando campione prima regionale e poi nazionale. E questa è stata un’altra importante dote di Danny, che venendo da una famiglia di sportivi ha praticato sempre ed assiduamente diversi sporti, andando a costruirsi un fisico muscolarmente ben definito. Fu così che un giorno, in fila davanti ad una discoteca di Firenze lo fecero entrare

senza pagare, creduto dallo staff un modello. L’idea lo stuzzicò molto, e con la sua intraprendenza, nel giro di pochi giorni si presentò in una delle più rinominate agenzie di moda di Firenze, la Chic Model, e senza book e nessuna esperienza, mostro il suo perfetto fisico senza abiti, dicendo che quello era tutto quello di cui disponeva. Da lì la sua carriera come modello prese il volo e dopo una settimana aveva già posato per la campagna di costumi Colmar, e poco dopo Invicta. Danny, però, sapeva che al fisico doveva accostare una preparazione, che con gli anni si fece studiando e mostrando una professionalità nel campo, che in pochi hanno saputo raggiungere.

Questo racconto personale sugli esordi, si intreccia con una domanda che gli abbiamo posto relativa a quale figura fosse più legato e alla quale dovesse dire grazie per il contributo che in qualche modo avesse dato. Danny, senza batter ciglio, ci risponde che quella figura è il nonno con il quale è cresciuto e che gli ha insegnato a mangiare, a stare a tavola a farsi il nodo alla cravatta e a guidare la Porche quando ancora non aveva l’età per poterlo fare. Un nonno che non solo l’ha cresciuto fisicamente, ma che gli ha trasmesso quei valori e principi per i quali oggi Danny è una persona di enorme profondità e di una sensibilità unica. Semplice e per nulla pieno di sé, amante del lavoro che svolge e del saper vivere veramente. E su questo ci regala un ultimo scorcio della sua vita personale di quando chiedeva al nonno come potesse diventare famoso. E a quella domanda il nonno rispondeva: “devi aiutare la tua gente”. E su queste parole piene di gentilezza e di slancio verso gli altri, Danny ha impostato la sua vita e tutta la sua professione.

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