Fratelli Cerea, l’irraggiungibile Olimpo del gusto.

Certi contesti possono essere solo vissuti, per riuscire a coglierne completamente la dimensione. Anche le migliori “penne” appassionate posso sperticarsi nel trovare fiumi di parole che tentino di descrivere nel modo migliore possibile situazioni, luoghi o quant’altro, ma ci sono dei contesti, appunto, che non potranno mai essere descritti fino in fondo. Perché qui parliamo di esperienze, e le esperienze possono essere raccontate si, ma è solo vivendole che se ne può cogliere l’essenza reale, quella che ti lascia un segno dentro. Qui l’esperienza ha un nome ben preciso: “Da Vittorio” a Brusaporto. Fratelli Cerea, punto. Era il 1966 quando Vittorio Cerea, capostipite di questa che è prima di tutto una grande Famiglia nel vero senso della parola e poi, una grande Famiglia di imprenditori, apre il suo primo ristorante di pesce nel centro di Bergamo: da allora, di anno in anno, l’evoluzione della sua cucina ha subìto una crescita qualitativa esponenziale che addirittura sembra ancora avere spazio per ulteriori sorprese che la famiglia Cerea riserverà a chi avrà la fortuna di poterli incontrare. La Sig.ra Bruna insieme ad Enrico, Roberto, Francesco, Barbara e Rossella, rappresentano quest’evoluzione che ha messo le migliori tecniche della cucina contemporanea al servizio di una tradizione solida, mai accantonata e dove le materie prime d’eccellenza assoluta, selezionate seguendo rigorosamente la stagionalità dei prodotti, rappresentano la base dalla quale parte tutto il concept di una cucina inconfondibilmente unica per creatività e qualità. Impossibile trovare segni “meno” in quest’ambito, è tutto un crescendo di segni “più” legati a doppia mandata alla grande e rigorosa ricerca dell’innovazione (la Ricerca vera, quella con la “R” maiuscola), quella che non vuole solo stupire, ma anche donare logica e senso agli sforzi ripetuti per raggiungere quell’”acme” che fa la differenza tra l’alta cucina e la cucina impareggiabile. Ed è grazie ad Enrico (Chicco) e Roberto (Bobo) che si sono aperte le porte di un Olimpo culinario che non può fare scuola in questo caso, proprio perché impareggiabile: Chicco contagiato da una passione viscerale che lo ha condotto per anni a studiare le migliori cucine di tutto il mondo fino ad arrivare ad un suo stile personalissimo che fonde gli insegnamenti di papà Vittorio, con il meglio delle più importanti cucine internazionali e Bobo, che per “osmosi” ha ereditato lo stesso “contagio” del fratello e che grazie a ripetute esperienze in giro per il mondo, ha avuto modo di affinare tecniche e capacità di esecuzione che fanno oggi scuola (qui si, nel vero senso della parola). La Scuola di Cucina “Da Vittorio” infatti, è nata basandosi su un principio basilare per la ristorazione: in cucina non ci sono segreti, ma conoscenze tecniche ed applicazioni e prima ancora, perché dentro vi sia l’anima di chi la fa, impegno e passione. La Scuola di Cucina “Da Vittorio” si propone di trasmettere questi valori coinvolgendo i partecipanti con corsi base, di approfondimento e appuntamenti monotematici sia sul piano didattico che emotivo, con quel mix di professionalità e familiarità che da sempre contraddistingue l’atmosfera che si vive nel ristorante. Non c’è una grande ristorazione però, senza un’adeguata cantina di vini all’altezza di quelle materie prime poi trasformate in opere d’arte. Qui entra in gioco Francesco Cerea, grande professionista e curatore della ricercatissima cantina di vini del Gruppo Da Vittorio, nonché creatore di un vino rosso dal taglio bordolese, Faber, e di Faber passito, un moscato nero dalla vibrante personalità: vini provenienti dalle vigne della famiglia Cerea coltivate sulla collina della Cantalupa. Francesco è anche responsabile della ristorazione esterna (un modello di cucina prêt-à-porter diventato fiore all’occhiello del Gruppo): la famiglia Cerea infatti, grazie ad un approccio tecnico studiato a fondo che permette la realizzazione delle ricette senza nessun dazio da pagare alla lontananza dalla casa-madre, porta in giro per il mondo il loro gustosissimo delivery gastronomico, distinguendosi per la capacità di preparazione “dal vivo”, grazie ad una struttura di cucina “da esportazione” appositamente realizzata, con piatti di altissimo livello cucinati direttamente in loco. L’aver raggiunto mete d’eccellenza difficilmente avvicinabili, non ha intaccato però la grande sensibilità (non solo gastronomica dunque) della famiglia Cerea che crea e sposa spesso iniziative di charity devolvendo a cause specifiche i proventi di cene e di eventi appositamente realizzati: Barbara Cerea, con la sua grande sensibilità ed attenzione, rappresenta il “deus ex machina” dietro le quinte delle molteplici attività che si svolgono sul grande palcoscenico di “Da Vittorio” a partire proprio dal coordinamento delle attività di beneficienza. Parlavamo di “esperienza” qualche riga fa e ne parlavamo non a caso perché essa non si riferisce solo ad una cucina di altissimo livello, ma anche all’esperienza legata all’accoglienza. La Signora Bruna, collante che tiene unita la Famiglia, nonna adorata e donna dalla passione travolgente per il proprio lavoro, coadiuvata dalla figlia Rossella, maestra nell’arte dell’accoglienza, riescono a regalare quel quid fatto di attenzioni sempre discrete, ma intrise di calore familiare, che rappresentano la vera ciliegina sulla torta prima che gli ospiti intraprendano un vero e proprio viaggio emozionale. Ma non finisce qui. L’accoglienza in questo caso significa anche avere la fortuna di soggiornare presso La Dimora “Da Vittorio” Relais & Chateaux a Brusaporto: lontana dalle frenesie e dal traffico, è adagiata nella curata campagna che fa da corona e rappresenta il polmone verde della città. Nei dieci ettari della tenuta sono dislocati, eliporto, campo da tennis, campo per il calcetto, un lago naturale ed un percorso vita con possibilità di massaggi. Delle dimensioni di una locanda charme, ha solo 10 discrete camere (ognuna diversa, particolare, ricca di comfort e romantica eleganza), progettate e realizzate per offrire ai clienti un soggiorno di caloroso e piacevole relax. Al mattino, nella sala davanti alla vetrata o in quella al primo piano – con veduta sul vigneto che si specchia nel parco – si può gustare una colazione ricca e golosa. Unica nel suo genere, la colazione “il buongiorno di Vittorio” è un vero e proprio menù-degustazione servito in micro-porzioni a base di delizie dolci e salate, accompagnate da succhi freschissimi, composte, infusi e caffè d’autore. È sempre Rossella che si occupa della gestione de La Dimora, sovrintendendo con gusto e attenzione all’arredamento delle camere e all’ospitalità, in un mix perfetto di professionalità e calore familiare, riuscendo contestualmente a seguire la sua vera passione per la regalistica: le sue raffinate confezioni regalo e i famosi cesti di “Da Vittorio” sono diventati un punto cardine del Gruppo e hanno ormai raggiunto ogni angolo del mondo. Potreste pensare che siamo all’epilogo del nostro racconto. Tutt’altro. La famiglia Cerea, in particolare Enrico, ci dà l’opportunità, come nella “chiusura” di una grande cena, di terminare con un “dolce” finale rappresentato dalla grande passione coltivata fin da bambino per i dessert: oggetto di esaltanti elaborazioni e di sperimentazione senza limiti, la pasticceria ha costantemente rappresentato per lui un intimo impegno, puntuale e stimolante, fino a diventare un vero e proprio riferimento sia per la creazione di nuove tendenze, che per la reinterpretazione di grandi dessert classici. Ogni giorno il laboratorio di pasticceria, coordinato da Simone Finazzi, sforna grandi specialità, che accompagnano tutti i momenti golosi della giornata, dalla colazione fino alla cena. Tecniche ricercate dunque, e rigore assoluto nella manipolazione che, uniti ad un’estrosa libertà negli accostamenti, piccoli tocchi di colore e vivacità di sapori, creano contrasti che s’incontrano fisicamente in un crescendo di armonia del gusto, con un approccio green all’insegna di un obiettivo ben chiaro: migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse naturali e dei suoli agricoli, rendendo la produzione alimentare indipendente dalle condizioni climatiche e del territorio, ponendosi lo sfidante traguardo etico dello “zero waste”, affinché gli sprechi siano ridotti veramente al minimo. Il tutto infiocchettato dalla possibilità di soggiornare coccolati da un’accoglienza discreta ma calda allo stesso tempo, che si specchia perfettamente nell’anima di una grande Famiglia italiana tri-stellata che dona orgoglioso lustro al nostro Paese.  

 

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