Giancarlo Mancino, la classicità della tradizione ed i colori dell’innovazione

Di origini orgogliosamente lucane, ma con un’anima internazionale, Giancarlo Mancino è riuscito a creare un’azienda ormai fortemente radicata sia in Italia che all’estero dove è diventato il più ricercato ed affermato Bartender italiano nel mondo: “Grazie al Made in Italy e alla mia terra- esordisce– sono riuscito a creare la mia piccola azienda e a farla conoscere e radicare nel mercato estero. Il potenziale e lo storytelling me l’ha dato l’Italia, che in qualche modo sto “sfruttando” per le sue bellezze e tradizioni”. In Inghilterra ha mosso i primi passi ma è sicuramente la lunga (ed attuale) esperienza nel continente asiatico che lo ha formato professionalmente ed umanamente “L’Asia è un luogo che ti dà tanto e ti restituisce tanto. In più è stato utile approfondire dei legami umani così diversi da quelli europei, ma dalla visione sempre più internazionale”. Un anno certamente da ricordare e che ha segnato il suo percorso professionale ed imprenditoriale, è stato il 2012 grazie alla nascita fortemente voluta del “Mancino Vermouth”. Una scelta coraggiosa soprattutto in considerazione del fatto che a quei tempi non era ancora iniziato il trend dei Vermouth premiumIo sono un uomo votato alla grande classicità e quando ho iniziato a muovermi per le mie consulenze ho notato che i prodotti disponibili sul mercato, però, non erano molto ben realizzati e svilivano un po’ la categoria. Ho sempre pensato che il Vermouth rappresentasse la classicità e quindi sentivo di non potermi esimere dal farne uno come si deve”. Un progetto, quello di Giancarlo, che parte da lontano e che ha costruito con le proprie forze iniziando, come si dice, da zero: “Ho iniziato con mia moglie che mi aiutava a portare le bottiglie da fare (ride ripensando a quegli inizi, ndr). Ho fatto tutto da solo, non ho soci, mi sono solo rimboccato le maniche ed ho creduto nel progetto. Come prima cosa scovai un’azienda artigianale piemontese, attiva dal 1957: ne ho visto subito il potenziale e mi sono convinto di avere le possibilità di provare una mia ricetta migliorandola sempre di più. Un prodotto italiano vincente dunque, soprattutto all’estero, grazie ad un forte imprinting di italianità che accompagna ogni aspetto della comunicazione del Mancino Vermouth: “Questo è un aspetto fortemente voluto –continua e di me c’è tutto: il mio cognome e la Basilicata (sull’etichetta ad esempio c’è Pignola, il paese dove è nato e cresciuto, ndr). È italianità, certo, ma ritengo sia anche la mia italianità la chiave vincente. Sono la mia storia e le tradizioni con cui sono cresciuto. I matrimoni della chiesa principale, la vista. Quindi l’Italia c’è, ma è la mia visione di casa.” 200.000 bottiglie prodotte l’anno. Sette prodotti compreso il primo Vermouth invecchiato in botte. Sempre presenti nella top 10 dei Vermouth più venduti e trendy per “Drinks International”. Proseguendo la chiacchierata si arriva a parlare anche di quella che è una tendenza che sta prendendo piede da qualche tempo: il Cocktail come accompagnamento al cibo e come potenziale sostituto del vino in occasioni speciali, ed il vino che è entrato sempre con più forza nel mondo del Cocktail come elemento per la loro realizzazione : “Io ho sempre usato i vini nei cocktail: dai Vermouth, chiaramente, fino ad una Sangria che feci per Bombana Hong Kong con un vino bianco italiano di gran livello. Per quanto riguarda invece il pasto accompagnato da un Cocktail, certo che si può! Basta creare un buon drink che accompagni le caratteristiche del piatto. Il problema è che i ristoranti italiani anche importanti, non hanno la piattaforma per creare grandi drink al tavolo. All’estero funziona di più perché ci sono delle figure al pari di un Sommelier. Ed è anche per questo motivo che ho cercato di fare da poco delle linee di cocktail Ready To Drink, pronti da essere serviti, fatti sempre al massimo del livello. Proprio da pochissimo ho lanciato una linea, “Sei Bellissimi”, che ripropone i classici Cocktail italiani sparkling. Siamo partiti con il Bellini (e Belli-NO, analcolico) e sono già tante le richieste in arrivo.” Ma è anche il futuro che ci interessa: “Nel futuro spero tranquillità e serenità, ma la verità è che ho in mente altri prodotti e un libro (ride, dimostrando di avere le idee molto chiare! ndr). Chiudiamo questo affascinante dialogo domandando a Giancarlo se esiste o meno un Cocktail al quale non rinuncerebbe mai: “Il “Gibson”, che è anche il preferito di mia moglie. Pensa che il mio Mancino Vermouth di Torino Secco, l’ho creato apposta per fare dei grandi Gibson a mia moglie. Beh, poi mi sono fatto “prendere dalla mano” e ho anche lanciato sul mercato le Gibson’s Onions, delle cipolline Borettane agrodolci infuse al Mancino Vermouth Secco.” Straordinaria passione italiana al 100%, nella sua professione così come nella vita privata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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