A Verona, il 5 settembre scorso, ha aperto Casa Perbellini 12 Apostoli, il nuovo locale del rinomato chef, che ritorna nella città nella quale ha mosso i primi passi come cuoco. Un percorso talentuoso che gli ha fatto fare molte ed importanti esperienze con Giorgio Gioco, suo mentore, e che oggi lo vede cimentarsi in un format davvero interessante, capace di stupire ed affascinare i suoi ospiti sotto diversi punti di vista. Di sicuro la trovata più attraente, quella che da poi il nome al locale, è l’inedito Chef’s Table, il punto di forza di tutto il progetto. La formula prevede, per un gruppo di persone di 12 appunto, la possibilità di degustare un menu a sorpresa, preparato a vista per gli ospiti da tutta la brigata, dove il dietro le quinte viene svelato e portato in scena, e senza trucchi e senza inganni mostrato platealmente. Una performance nella quale l’arte culinaria, con i suoi movimenti, vuole per la prima volta mostrarsi in tutta la sua essenza, andando contro la filosofia che i segreti dello chef non devono essere mai svelati.
E se lo Chef’s Table rappresenta l’eccentrica novità di Casa Perbellini 12 Apostoli, non è da meno la location, il senso di ospitalità profuso e i percorsi di degustazione proposti.
La casa è stata ricavata all’interno di un impianto architettonico preesistente, realizzata dall’architetto e designer di fama mondiale Patricia Urquiola che ha curato il restyling, in collaborazione con la direzione dei lavori da parte dell’architetta Silvia Bettini. Due professioniste che hanno voluto mantenere molti elementi originali, ridandogli una chiave di lettura moderna, così che l’atmosfera tradizionale trovi nello stile contemporaneo un continuum che sappia valorizzarlo ed enfatizzarlo.
Appena entrati nel locale, il suono di un campanello sottolinea la presenza dell’ospite, che viene accompagnato in un salotto con libreria a soffitto, un ambiente che da subito il calore della casa, piuttosto che del ristorante. Un’atmosfera, dunque, molto calda che sa accogliere e far sentire l’ospite parte del contesto. Tutt’intorno, le tonalità calde della terracotta e del legno, arredano gli spazi con grande charme. I materiali impiegati sono tutti naturali e risaltano gli arredi realizzati su misura, dove i preziosi dettagli evidenziati a contrasto, fanno da fil rouge nelle sale del ristorante.
Continuando nel percorso, si arriva alla cantinetta del ristorante, un luogo molto caratteristico al cui interno è possibile ammirare gli affreschi presenti sul soffitto ed il cubo di vetro e metallo color ruggine, posizionato al centro della stanza, al cui interno sono posizionate un selezionatissimo numero di etichette suddivise tra vini pregiati e rarità assolute. E al piano di sotto, si trova, invece, la cantina storica del ristorante, una sala voltata con testimonianze di epoca romana e medievale, al cui interno si trova un’ulteriore selezione di oltre 300 pregiate referenze, tra vini locali e internazionali.
Ritornando al piano superiore, dalla cantinetta si accede allo Chef’s Table, dove la cucina è disposta a elle con al centro cinque tavoli. La cappa, come un allestimento teatrale, è tutta rivestita di luci wallwasher, che risaltano nella sala lo spazio della zona cucina sulla quale tutta l’attenzione si concentra. Le sedute a firma di Patricia Urquiola per Andreu World, sono caratterizzate da un design grafico unico.
Per quanto riguarda il percorso di degustazione, Giancarlo Perbellini ha ideato tre diverse realtà da poter provare: Io e Silvia, dedicato alla moglie; Io e Giorgio, dedicato a Giorgio Gioco con alcuni loro piatti iconici; e L’Essenza menù vegetariano, senza glutine, latticini, pesce e carne, proposto agli ospiti con allergie e intolleranze.
Diversa è l’esperienza riservata agli ospiti dello Chef’s Table. Qui lo chef ha ideato per loro un menù speciale, soloX12, che include tutte le tappe del percorso degustazione Io e Silvia con l’aggiunta di 3 portate jolly a sorpresa, che possono variare di giorno in giorno. Il menù è proposto in abbinamento a una selezione di vini, da scoprire al momento.