Da sempre, l’orafo Ciro Del Ferraro ha fatto del suo lavoro una missione: nel suo laboratorio DFC Gioielli, a Velletri, non solo ama creare, ma è in grado trasformare in realtà ogni progetto immaginato. A spingerlo nel seguirne lo sviluppo dall’inizio alla fine una passione che, in tutta probabilità, è innata in lui da sempre.
Del resto, ognuno deve scegliere il proprio mestiere in base a quello che sente dentro, nel rispetto delle proprie doti e delle proprie capacità. La vera forza è nel saperle interpretare, capendo così al giusto momento quale sia la strada più giusta da seguire.
Nel caso di Del Ferraro, le idee gli erano molto chiare sin da giovane: la sua passione per l’oreficeria lo ha portato a mettere le mani in pasta con le prime lavorazioni introno ai quindici anni, quando ha iniziato a dilettarsi nella creazione di piccole opere. Nonostante fosse impegnato in un percorso accademico totalmente distante da quello che sarebbe stato il suo mondo – aveva appena cominciato i corsi universitari in farmacia – ha deciso di abbandonare gli studi per essere orafo a tempo pieno. A spingerlo anche l’esempio del fratello, che da poco tempo si stava dedicando alla stessa attività.
Appena iniziato, Ciro ha capito subito che quello sarebbe stato il suo mestiere e, spinto dalla voglia di sfruttare al massimo le sue doti, ha deciso di impegnarvisi pienamente.
Dopo essersi messo in proprio nel 1993, ha iniziato a vendere le sue opere a grossisti e negozianti; nel 2019, poi, ha deciso di aprire la bottega d’arte DFC gioielli. Ad oggi, Ciro vende i propri prodotti e crea le sue opere nel suo laboratorio personale, non dimentico di continuare a servire i fedeli negozianti sparsi per l’Italia.
Il vero talento di Del Ferraro è nel saper sviluppare un prodotto in tutte le sue fasi – dal disegno alla progettazione fino alla realizzazione – cosa che lo rende un professionista effettivamente completo. A permettergli di maturare tale esperienza, del resto, è stata anche la lunga gavetta svolta: con circa 40 anni di attività alle spalle, l’orafo ha avuto modo di apprendere e di innovarsi con l’evoluzione della tecnologia.
In tante attività che inizialmente svolgeva a mano, infatti, ora si avvale di ausili tecnologici. I macchinari sono cambiati, e grazie al computer e alla progettazione 3D Ciro ha potuto seguire passo passo l’evoluzione del mercato: ad oggi progetta con strumenti in 3D che gli permettono di stampare in metallo (oro o argento) o in resina qualsiasi oggetto. Conclusa la prima stampa, procede poi con le rifiniture e, se richiesto, con un’incastonatura di pietre preziose sugli oggetti realizzati.
In particolare, ha maturato una grande esperienza come incastonatore, avendo avuto modo di lavorare per diverse aziende nel corso degli anni; la decisione finale, però, è stata quella di usare per sé e per la propria attività il talento che aveva nelle mani. Ha poi cercato di trasmettere le nozioni raccolte in 40 anni di carriera – apprese sia personalmente che da altri professionisti – ai suoi due figli.
Molti dei progetti realizzati da Ciro sono pezzi unici a cui, sempre partendo dall’idea del cliente, l’artista non scorda mai di aggiungere del suo. Il suo approccio è nel cercare di capire, prima di tutto, quali siano le loro esigenze e cosa gli piaccia di più. Gli oggetti creati sono così realizzati su misura in base alla fisionomia della persona stessa, proprio come vestiti sartoriali.
In generale, spiega Ciro, non è detto che un bel gioiello stia bene a tutti, perché ognuno ha il suo stile. Crede che i gioielli non debbano mai essere troppo vistosi, ma che in realtà dipenda molto da chi deve indossarli: alcuni sono perfettamente valorizzati dalla semplicità, altri prediligono l’estro;
tutto sta nel capire chi si ha davanti. Il gioiello va costruito sulla persona: questa è la vera abilità di un bravo orafo.
Ciro è stato poi responsabile della creazione di trofei e premi nazionali che gli hanno spesso donato grandi soddisfazioni personali. L’ideazione di un premio del cinema a Velletri gli ha permesso di conoscere il regista Enzo De Camillis, ideatore e promotore del premio nazionale La pellicola d’oro. Dopo averne conosciuto la storia e i lavori, De Camillis ha chiesto a De Ferraro di realizzare un premio anche per la sua competizione; ad oggi, la collaborazione va avanti da tre anni.
A partire dal 2000 Ciro ha poi intrapreso un’importante collaborazione con il mondo del fumetto: è stato chiamato alla realizzazione del premio Romics, iniziativa con impatto a livello nazionale. Questa coinvolge l’artista nella realizzazione di più di 150 statuine in metallo che, consegnate nelle mani di prodigiosi disegnatori e fumettisti, sono ad oggi sparse per il mondo.
Fra i gioielli realizzati che ama di più e che più lo hanno fatto emozionare, Ciro ne ricorda numerosi, da quelli regalati alla moglie fino a quelli realizzati per ogni cliente. Del resto, per l’orafo ogni gioiello è un vero e proprio figlio, che riconosce a distanza di anni con un semplice colpo d’occhio, in un’emozione istantanea che lo riporta al momento in cui lo ha creato.
Fra i progetti per il futuro, in primis il sogno di poter vedere i loro figli continuare sulle sue orme; nel breve periodo, invece, sogna di realizzare la coppa del mondo, ad oggi di origine italiana.
Ma ad oggi, a dargli le soddisfazioni più grandi sono i clienti, che ogni volta che apprezzano ciò che viene realizzato per loro non scordano mai di farsi sentire e di renderlo partecipe della loro gioia. Questa, racconta Ciro, è una ricompensa che va ben oltre quella permessa dal denaro, perché gli dà riprova di come il suo laboratorio sia prima di tutto un luogo accogliente e familiare.
Un gioiello viene creato affinché possa sempre ricreare il momento in cui lo si ha ricevuto: questo è il suo solo scopo. Che siano passati venti o trent’anni, è in grado di far rivivere le emozioni che vi rimangono dentro. L’augurio di Ciro è proprio questo: di poter sempre riuscire a far emozionare tante persone.