Henraux è un’azienda storica con tanta tradizione alle spalle. Venne fondata nel 1821 da Marco Borrini di Seravezza, divenuto in quel periodo proprietario di una buona parte degli agri marmiferi del Monte Altissimo, e Jean Baptiste Alexandre Henraux Soprintendente Regio dei monumenti pubblici in Francia, i quali decisero di aprire e sfruttare quei giacimenti. Giacimenti già esplorati nel 1518 da Michelangelo e nei quali Henraux vide un grande potenziale.
Un’intuizione che, accostata a delle ottime capacità imprenditoriali, non tardò a mostrare risultati importanti tant’è che nel giro di un decennio il numero delle cave passò da 11 a 132, e il numero degli addetti ai lavori da una dozzina arrivò addirittura a 1.600. Numeri che palesarono l’introito di lavoro che fu, da più parti, commissionato all’azienda. Prestigiose commesse come quella da parte dello Zar di Russia, nel 1845, che richiese grandi quantitativi di marmo per la Cattedrale di Sant’Isacco a San Pietroburgo, o come quella effettuatasi nel periodo tra il 1945 ed il 1962, dove Henraux contribuì alla ricostruzione dell’Abbazia di Montecassino: un lavoro importante, lungo ed impegnativo, dedito alla riproduzione di sculture ed elementi architettonici in marmo. Nel 1956 si avviò un continuativo e fruttuoso rapporto di collaborazione con il famoso scultore Henry Moore, voluto da Erminio Cidonio, all’epoca amministratore delegato dell’azienda, interessato a promuovere, attraverso la compra-vendita del marmo, la scultura contemporanea. Una collaborazione che ne avviò molte altre, ricordando, tra i nomi dei tanti artisti che si rivolsero a Henraux, personaggi come Jean Hans Harp, Joan Mirò, Vantongerloo, lsamu Noguchi, Antoine Poncet, Emile Gilioli.
Un’azienda, dunque, come dicevamo, con un importante passato, che l’ha resa, anno dopo anno e commissione dopo commissione, uno tra i più importanti e rinomati brand di questo settore. Un successo che deriva dal pregiatissimo marmo delle sue cave, dall’esperienza e dalle abilità professionali dei suoi artigiani. Un connubio che ha dato modo a Henraux di crescere e di affermarsi nel contesto mondiale, tanto da arrivare a conseguire premi speciali come quello di azienda leader (anno 2007) per l’estrazione e la lavorazione di prodotti lapidei, per i rivestimenti, i pavimenti per interni ed esterni e per gli elementi architettonici sagomati; o come quello di Impresa che vanta un’anzianità minima di 150 anni, e che è iscritta nel Registro nazionale delle imprese storiche.
Con una forma di mecenatismo che l’ha portata a collaborazioni con tantissimi artisti, per incentivare e diffondere l’arte scultorea nelle sue tante dimensioni, Henraux, per volontà di Paolo Carli presidente dell’azienda, ha voluto creare nel 2011 una sua fondazione per farsi fautrice in forma più istituzionale della tradizione e della lavorazione del marmo nei diversi ambiti delle arti visive. Un’istituzione che vuole supportare progetti artistici e culturali, sia pubblici sia privati, sulla scia di quello che fu negli anni ‘50-’60 l’impronta data da Cidonio, che volle dar vita ad un centro internazionale di scultura, al quale afferirono numerosi e prestigiosi artisti. Un progetto culturale, dunque, che prende più forma e concretezza, attraverso la Fondazione, che vuole concedere degli spazi nei quali l’arte, nelle sue infinite manifestazioni, possa essere osservata ed ammirata, valorizzandone contemporaneamente i talenti che la creano.
In questi anni la Fondazione Henraux ha realizzato una serie di importanti eventi espositivi e ha collaborato con prestigiose istituzioni come Fondazione Furla, Fondazione Pirelli HangarBicocca, Gallerie d’Italia, GAMeC, High Line Art e Ocean Space, TBA21-Academy. Dal 2012 la Fondazione organizza il Premio Internazionale di Scultura Henraux. L’iniziativa, dedicata ad artisti under 40, è il risultato di un percorso progettuale inteso a valorizzare talenti e a costruire uno spazio di confronto sulla contemporaneità.
Con miart 2023 ha preso invece il via il primo premio Fondazione Henraux Sculpture Commission, andato all’artista cipriota Haris Epaminonda. Epaminonda lavora con scultura, fotografia, video e installazione. Le sue opere si confrontano spesso con l’archeologia, la museografia e la memoria, esplorate attraverso l’uso di frammenti e citazioni. La giuria internazionale, composta da Edoardo Bonaspetti, Massimiliano Gioni, Gianfranco Maraniello e Catherine Nichols, ha scelto Epaminonda per la sua capacità di combinare questa consuetudine con la storia e nuove visioni del futuro.
L’opera realizzata con il premio Fondazione Henraux Sculpture Commission verrà esposta a Museo del Novecento durante l’Art Week 2024.
Direttore Artistico della Fondazione Henraux dal 2018 è Edoardo Bonaspetti.
Nel 2013 Luce di Carrara, entra a far parte di Henraux, beneficiando sia della sua competenza industriale e tecnologica, sia delle relazioni consolidate con architetti, designer e artisti che hanno modellato il marmo in molteplici forme. L’unione delle forze ha reso le due imprese consociate leader nell’industria dei progetti in marmo, continuando al contempo un percorso di innovazione e crescita. Luce di Carrara è fondata sulla filosofia del “Living Marble”, che ad oggi significa creare le forme più utili per le abitazioni, unendo tradizione e contemporaneità. Questi valori permettono di interpretare al meglio un materiale unico che viene dalle Alpi Apuane e dal resto del mondo. Luce di Carrara presenta una collezione in marmo che interessa tutti gli spazi domestici, sia interni che esterni, disegnata da designer internazionali e architetti che collaborano con l’azienda. Dal 2023 Attila Veress è il nuovo Direttore Creativo di Luce di Carrara. Il suo ruolo ha l’obiettivo di rilanciare e sviluppare la strategia di business di un’azienda specializzata nella produzione di prodotti su misura, portandola a seguire una linea più standardizzata, senza sacrificare la qualità e l’unicità della pietra naturale.