Non è pensabile parlare dell’Hotel Quirinale prescindendo dalla sua storia. Inaugurato nel 1874, prese il nome dal Colle Quirinale, nei pressi del quale si trova, per quanto, a dire il vero, la struttura si trovi sul Viminale.
Caratteristica peculiare dell’albergo era la grande Sala da Pranzo posta nel cortile interno e sormontata da una cupola in ferro e vetro sorretta su colonnine decorate da foglie d’edera.
Nel 1880, lo stesso costruttore, in luogo del vecchio Villino Strozzi che dava il nome alla zona, un tempo nota infatti come Quartiere degli Strozzi, costruisce un teatro lirico, nominato Teatro Costanzi (dal suo nome), divenuto nel 1928 Teatro Reale dell’Opera.
L’Hotel Quirinale e il Teatro dell’Opera si trovano dunque nello stesso isolato e sono collegati tra di loro da un passaggio interno.
Venduto nel 1925 a una ditta di albergatori svizzeri venne rinnovato proprio a partire dalla Sala da Pranzo e quella originale divenne un Giardino d’Inverno.
Fin qui le origini.
Sin dalla sua costruzione l’albergo ebbe un notevole successo e molti dei suoi ospiti furono gli artisti che si esibivano nell’adiacente Teatro Costanzi: Giuseppe Verdi vi soggiornò per la prima romana del Falstaff, Toscanini per il suo debutto nella direzione di Carmen, Mascagni per la prima dell’Iris nel 1898, Puccini per la prima di Tosca nel 1900. Anche D’Annunzio e la Duse furono ospiti per la prima di Francesca da Rimini.
Oggi sulla facciata è presente una lapide dedicata al Maestro Verdi che ricorda l’episodio in cui lui si affacciò dalla sua stanza per salutare la folla entusiasta. Vi è anche un’altra lapide che ricorda il patriota Giacomo Medici, marchese del Vascello, uno dei più valenti ufficiali di Giuseppe Garibaldi che dette un grande contributo alle lotte per l’unificazione d’Italia. e in seguito vittorioso generale
L’hotel Quirinale può essere pensato come il simbolo dell’orgoglio di una Italia fiera dei suoi figli nell’arte come nell’amore per la patria.
Ma il suo legame con il Teatro dell’Opera lo rende qualcosa di più. Sembra quasi che proprio come il Teatro che gli fa compagnia, lui abbia assorbito via via le anime artistiche dei suoi ospiti traendone esso stesso anima, sensibilità ed eleganza. Non è un caso che la predilezione degli artisti per l’albergo sia continuata nel tempo con Di Stefano, la Fracci, Nureyev, Pavarotti, per arrivare fino a oggi. Nelle sue sale è facile incontrare il maestro Riccardo Muti, Andrea Bocelli, José Carreras o Roberto Bolle. Dall’albergo a teatro in un filo diretto che non è solo emozionale ma fisico, tanto che la tradizione del passaggio privato direttamente in platea continua ancora non solo per le celebrità ma anche per gli ospiti che si recano agli spettacoli.
Tanta storia potrebbe far pensare a un luogo distante dalle necessità della vita contemporanea. E non ci sarebbe niente di più sbagliato, perché l’Hotel ha saputo mantenere la sua particolarità integrandola con tutti i servizi richiesti oggi dall’ospite attento ed esigente.
Gli ospiti verranno stupiti dall’eccellenza del ristorante Rossini, e dalla proposta varia e completa del Green Bar.
Le 200 camere, impeccabili nei loro arredi d’epoca, sono dotate di tutti i confort della moderna tecnologia e tutto ciò fa del soggiorno all’Hotel Quirinale una esperienza da non dimenticare.
Fabrizio Battisti general manager della struttura e lo chef Antonio Perdicchia continuano giornalmente a perpetrare la tradizione di ciò che un tempo fu il simbolo dell’unità d’Italia e oggi ne è divenuto il racconto di un periodo storico particolarmente ricco di stimoli e cultura.
Cento quaranta anni di attività che si fondono con una idea moderna di accoglienza nelle quattro stelle di un hotel dal profumo unico: il profumo della storia.