La storia di Nicola Ultimo, è una vera escalation, fatta di impegno e dedizione, in quella che sarà la sua professione nell’ hospitality. La passione per questo mondo nasce in Nicola quando già aveva 14 anni, decidendo di iscriversi all’istituto alberghiero, un percorso formativo che lo ha fatto diventare, tappa dopo tappa, nel 2003, Restaurant Manager all’opening dell’Hotel Park Hyatt Milano. Un grande traguardo, quello di essere a capo del food and beverage, raggiunto grazie a quell’ aspirazione che ha sempre motivato ogni sua scelta, verso un lavoro che ha sempre sentito suo, anche quando il papà gli consigliava di fare il cuoco. Un’importante posizione raggiunta anche grazie alla continua formazione affinatasi nel tempo, che gli ha consentito di raggiungere elevate ed eccellenti performance in sala. Performance che l’hanno portato a studiare in modo impeccabile le lingue straniere e a costruire e a perfezionare le proprie abilità al fianco di direttori di ristoranti con cui ha collaborato in Italia e all’estero. Si, perché in questo lavoro, è solo attraverso l’esperienza sul campo che si può realmente imparare la professione, in un continuo scambio tra i colleghi, i superiori e soprattutto i clienti. Un work in progress che per Nicola inizia alla fine del primo anno di scuola, esattamente nel 1986, durante il quale nel periodo estivo lavora in un villaggio turistico in Puglia, come apprendista al bar. Un’esperienza di apprendistato lavorativo che ripeterà in ogni stagione estiva. Intorno ai 22 anni Ultimo vive un’esperienza che lui definisce unica ed indimenticabile, che va a delineare il suo prossimo futuro, in campo enologico nella zona del Chianti, in piena evoluzione Supertuscan Wine. Un interesse enologico che nel corso del tempo, lo porterà a individuare una vera e propria passione per lo champagne. Di sicuro una passione che gli fa comprendere che il suo desiderio è lavorare nella ristorazione di lusso. Una decisione che prenderà forma e concretezza con la svolta esperienziale che gli si presentò all’età di 24 anni, quando ricoprì per la prima volta il ruolo di responsabile di sala. Un ruolo che capì essere da subito il suo e sul quale, da quel momento, veicolò tutta la sua attenzione, tutte le sue energie e tutta la sua educazione formativa. Un’educazione formativa che il Restaurant Manager ha trasmesso a tutti i ragazzi, che nel corso degli anni, ha con grande impegno istruito per farli brillare di luce propria.
Da vent’anni, Nicola, lavora al Park Hyatt Milano, un albergo del quale ha visto il suo esordio, quando in Italia nessuno conosceva ancora il brand e la compagnia Hyatt, e che in questi anni ha visto crescere. Situato appena fuori la Galleria Vittorio Emanuele, a due passi dal Duomo, è oggi uno tra gli hotel più prestigiosi di Milano. Un percorso di crescita, che Nicola in primo luogo, e i diversi collaboratori che negli anni si sono susseguiti, hanno contribuito a decretare attraverso i loro servizi di qualità e d’esperienza. Il ruolo di Restaurant Manager, attraverso il diretto e continuo contatto con il cliente, ha permesso di comprendere sempre più in profondità le esigenze e le aspettative che il cliente desidera siano sodisfatte, affinando quelle che sono di risultato le prestazioni impeccabili, che hanno dato di riflesso lustro e reputazione all’hotel. Risultati di valore che gli hanno concesso di guadagnarsi nel 2012, nel campo della ristorazione la stella Michelin, e di riceverne poi una seconda nel 2017.
Tanti ed importanti miglioramenti, che in questo ventennio, si sono anche estesi alla struttura, verso la quale è stato effettuato un restyling di due anni, durante il quale si sono rinnovate totalmente camere e suite, riaprendo anche con un nuovo ristorante: il Pellico 3 Milano, con Guido Paternollo come Executive Chef. Una grande ed importante sfida, che Partenollo dalla sua sala di comando culinaria magistralmente conduce, facendo degustare pietanze di alto livello, nei 120 metri quadrati dell’elegante sala di ristorazione dalle nuance pastello e adornata con opere d’arte di importanti artisti contemporanei.