Cosa c’è di meglio del termine “otium”, per turisti italiani e stranieri che visitano Roma, dopo una giornata di passeggiate e di scoperte in giro per la città? Un cocktail in un ambiente rilassante e accogliente per godersi quello che si è visto e lasciare che si sedimenti nella mente.
Ma dove trovare tutto questo?
All’Otium Hotel, per esempio.
Situato vicino al Vaticano e, attraverso il Ponte Garibaldi, al verde del Giardino Botanico, è facile da qui raggiungere Trastevere, il Lungotevere e la ciclabile, perdersi fra i vicoli del Centro. L’albergo sorge a circa 200 metri dal luogo dove, si dice, sia stato ucciso Giulio Cesare. Precisamente, in Via d’Aracoeli 11.
Uno scenario suggestivo, soprattutto se contemplato dal Roof Top dell’Hotel Otium, che si dipana tutto intorno e dove lo spettacolo lo offre, per sua stessa natura, la città di Roma. Una combinazione inebriante e totalizzante che cattura per intero l’attenzione degli stranieri e ispira gli italiani e le italiane che la vedono per la prima volta.
Questo suggestivo luogo è nato nel dicembre 2017 ed è ora gestito da un giovane e appassionato albergatore, Luca Terminiello, torinese, ma anche lui profondamente “rapito” dalla bellezza della location e dalle potenzialità dell’Hotel. Cosa c’è di meglio di un aperitivo consumato sulla terrazza per farci raccontare qualche aneddoto su questo albergo e illustrarci tutte le bollicine, i vini e i cocktail che il barman, Enrico Lagomarsin, brasiliano per parte di madre, propone agli ospiti?
E allora cominciamo con il chiederci di chi fosse, in origine, questo splendido palazzetto in una zona nascosta, ma centralissima della città. La leggenda narra che fosse di proprietà di un ricco imprenditore romano. Altre voci ancora suggeriscono che qui soggiornasse Palmiro Togliatti e che, proprio in questo edificio, venissero organizzate le riunioni di partito, le lunghe e articolate analisi politiche dell’Italia degli Anni 50 e oltre. E l’immaginazione disegna ipotetici scenari, guardando la città proprio da questa splendida terrazza.
E mentre il Direttore Terminiello racconta della sua precoce esperienza nel settore turistico – aveva appena 14 anni quando ha iniziato a lavorare! – e del grande amore per questo settore, assaporiamo una creazione superba del barman Lagomarsin: il Tiki Lime. Che è anche il cocktail più richiesto (dopo lo Spritz e il Dandara) a base di Pisco cileno aromatizzato con burro e cardamomo nero, mescal, liquore di kumquat (mandarino cinese) fatto da loro, succo di lime, sciroppo di mandorla e succo di lime fresco. Una combinazione ricchissima di elementi che riporta, in un solo bicchiere, a un vero e proprio “viaggio intorno al mondo”.
E se il drink non dovesse piacere? Nessun problema. Si rifà e il costo è a carico della casa.
Naturalmente, per vedere qualche immane (ma ricordate che le sole foto non rendono merito al posto!) potete visitare il sito dell’Otium Hotel https://otiumhotel.eu/ oppure andare su Instagram e vedere altre immagini (@otium_roof_bar). E dopo aver visto le immagini, la migliore cosa da fare è quella di farne esperienza. E lasciare qualche commento positivo sui social: è ciò che più fa piacere a Luca Terminiello e alle ragazze e ai ragazzi che lavorano in questo Hotel accogliente e centrale.
Segnate l’indirizzo. Appena l’emergenza epidemica sarà finita, avrete così un utile indirizzo dove soggiornare o passare qui a Roma!