Quella di Peck, autentico tempio della gastronomia milanese, è, nei suoi quasi 140 anni, una storia nella quale, pur con i numerosi cambi di gestione che l’hanno caratterizzata, è rimasta salda la cura riposta nell’offerta di un servizio e di prodotti di primissima qualità.
Dagli inizi, nel 1883, con l’apertura del punto vendita in via degli Orefici 2 da parte del salumiere praghese ed eponimo del marchio Francesco Peck – che ben presto rese la sua bottega di salumi e carni affumicate di tipo tedesco una delle più prestigiose del capoluogo lombardo, al punto di diventare fornitore ufficiale della Casa Reale dei Savoia – al primo cambio alla guida, quando all’indomani della prima guerra mondiale Peck, che nel frattempo, nel 1912, aveva spostato il punto vendita in via Spadari – la storica sede milanese – e aveva ampliato l’offerta gastronomica affiancando pasta fresca, paste ripiene e piatti pronti ai salumi, vendette il marchio all’intellettuale e imprenditore Eliseo Magnaghi. Quest’ultimo tenne in qualche modo fede alla sua duplice natura, appunto di intellettuale e imprenditore, facendo del locale di Via Spadari, tra gli anni ’20 e lo scoppio della seconda guerra mondiale, oltre che il set per la realizzazione del film “Felicita Colombo”, anche il luogo di incontro, all’insegna della convivialità e del buon cibo, di personaggi di spicco del mondo della politica e della cultura dell’epoca (nacque in questo contesto lo “Sbafing Club”, associazione goliardica di cui facevano parte personalità come Dario Niccodemi, Arnaldo Fraccaroli, Renato Simoni e, soprattutto, Gabriele D’Annunzio).
Nel seconda metà del ‘900, poi, si succederanno alla guida due gruppi di fratelli: dapprima i fratelli Giovanni e Luigi Grazioli, proprietari di Peck a partire del 1956, quando erano già titolari di uno dei più noti ristoranti meneghini, e capaci di fare del negozio di Via Spadari anche il luogo in cui i molti lavoratori pendolari presenti a Milano amavano passare la propria pausa pranzo preferendolo alle più tradizionali mense aziendali; poi, a partire dal 1970, è la volta dei fratelli Angelo, Remo e Mario Stoppani, con la cui quarantennale presenza arriva la definitiva consacrazione di Peck, grazie ad un ulteriore ampliamento dell’offerta – che ora comprende gastronomia, salumi, formaggi, carni, panetteria, pasticceria, frutta e verdura e una fornitissima enoteca – alla radicale ristrutturazione degli spazi di Via Spadari e la conseguente distinzione tra il piano terra dedicato alla vendita e il primo piano che ospita un’elegante sala da tè, a una strategia di internazionalizzazione verso l’Estremo Oriente che, avviata nel 1986 grazie alla collaborazione con il gruppo Takashimaya, storica catena di department store giapponese, conduce Peck ad aprire
ventuno punti vendita nelle maggiori città del Giappone, uno a Taiwan nel 2004 e uno a Singapore nel 2007, e la concessione di alcuni spazi, nel 2001, all’allora non ancora quarantenne Carlo Cracco, che vi aprì il locale – il Cracco Peck – che lo portò alle 2 stelle Michelin e lanciò la sua carriera. L’era Stoppani si chiude, progressivamente, tra il novembre 2011 – con l’acquisto da parte di Pietro Marzotto e della sua famiglia dei due terzi della proprietà di Peck – e l’aprile 2013, quando la titolarità viene ceduta integralmente ai Marzotto, che ancora la guidano proseguendone, come si vedrà,l’espansione. Un ruolo importante in questi ulteriori passi in avanti di Peck è stato giocato da Leone Marzotto.
Quest’ultimo, laureato in giurisprudenza nel 2008 presso l’Università Bocconi di Milano, è amministratore delegato dell’azienda di famiglia dal 2016, ed è in questa veste che ha voluto e guidato le importanti scelte fatte dalla società negli ultimi tre anni. Innanzitutto l’apertura di due nuovi negozi accanto a quello storico di Via Spadari: uno in zona Porta Venezia, in via Salvini, inaugurato nel 2019 con l’obiettivo di creare il modello della “piccola gastronomia di quartiere” nel segno del “piccolo negozio di quartiere”, e uno lanciato nel 2018 a City Life, con l’idea di innestare la grande tradizione gastronomica di Peck sul quartiere di Milano che più rappresenta lo slancio di questa città verso l’innovazione e il futuro; entrambi i negozi, ci tiene a sottolineare Leone Marzotto, hanno sì una propria cucina, ma in realtà il vero fulcro delle preparazioni, poi inviate a anche a Porta Venezia e a City Life, rimane il laboratorio centrale di Via Spadari, che può contare su una «squadra solidissima» e su un «tipo di professionalità» che sarebbe «impossibile da avere in ogni piccolo Peck che apre».
Qualche parola in più la merita la sede Peck di City Life, che, un po’ come la centrale di via Spadari, ha molteplici anime: non solo negozio con vendita di prodotti, cioè, ma anche enoteca con una selezione di 150 etichette di vini e distillati italiani e francesi, cocktail bar e ristorante; quest’ultimo – proprio come i due di via Spadari, “Al Peck”, che ha sostituito la sala da tè dell’era Stoppani, e il “Piccolo Peck”, che si caratterizza come caffè gastronomico aperto anche per la colazione – offre ai suoi ospiti, con un servizio attento e impeccabile, le tipiche specialità della tradizione gastronomica Peck.
Importanti poi le scelte compiute tanto nel 2020 – in coincidenza con la pandemia e il lancio di un servizio di consegna dei prodotti a domicilio, che ha dato risultati soddisfacenti e che è stato realizzato da Peck sia con mezzi propri che tramite piattaforme digitali di terzi che garantissero gli standard di servizio – quanto nel 2021, che è l’anno in cui, precisamente nello scorso mese di luglio, per la prima volta il marchio gastronomico meneghino ha aperto una propria sede, per ora nella forma del negozio con vendita, fuori Milano, precisamente a Forte dei Marmi. Anche in Versilia Peck ha portato la propria vasta offerta di prodotti, con 500 etichette vino di alto livello, 1000 prodotti confezionati a marchio Peck e poi macelleria e pasta fresca, con la possibilità,
anche qui, di far giungere prodotti e preparazioni, ma anche, se necessario, professionisti e capitale umano, dalla centrale milanese dell’azienda. Questa in Versilia potrebbe inoltre essere solo la prima tappa verso un nuovo slancio di aperture lontano da Milano: già nel 2014, i Marzotto, continuando sulla linea degli Stoppani, avevano aperto un negozio con ristorante a Seoul, in Corea del Sud, e adesso, appunto dopo Forte dei Marmi, Leone Marzotto dichiara che, pur non prevedendo un numero eccesivo di nuove inaugurazioni, non esclude di guardare a luoghi come «la Costa Azzurra o qualche altra località di villeggiatura invernale o estiva, oppure una capitale europea», provando, se possibile, a curare direttamente «personale, prodotti e cucina» – valutando pertanto con cautela le offerte, che pure arrivano, di franchising o partnership – al fine di garantire dovunque la stessa, inconfondibile qualità del marchio Peck.