C’è lusso e lusso, ci sono gratificazioni materiali e ce ne sono di spirituali, ma soprattutto ci sono gli appagamenti fisici e quelli mentali. E se ci si trovasse nella condizione di raggiungerli tutti e due nello stesso momento? Le antiche terme romane erano degli edifici pubblici con degli impianti che oggi chiameremmo igienico-sanitari. Sono i precursori degli impianti odierni e rappresentavano uno dei principali luoghi di ritrovo durante l’antica Roma. Esistevano due classi di terme, una più povera destinata alla popolazione e una destinata ai ricchi, che erano dei veri e propri monumenti e piccole città nelle città. Le prime terme nacquero in luoghi dove era possibile sfruttare le sorgenti naturali di acque calde o dotate di particolari doti curative. Col tempo, soprattutto in età imperiale, si diffusero anche dentro le città, grazie allo sviluppo di tecniche di riscaldamento delle acque sempre più evolute. Lo sviluppo interno tipico, era quello di una successione di stanze con all’interno una vasca chiamata frigidarium (in cui veniva creato un raffreddamento artificiale), una con acqua tiepida (tepidarium) e una con acqua calda (calidarium). Insieme venivano usate per quella che ai nostri giorni viene chiamata la sauna finlandese, ovvero il passaggio repentino dal caldo al freddo e viceversa. Attorno a questi spazi principali, si sviluppavano gli spazi accessori: l’apoditerio (spogliatoio), il sudatorio e il laconico (simili ad una sauna), il destrictorio (sala di pulizia), il ginnasio (una sorta di palestra). All’interno delle terme più sontuose (come le Terme di Caracalla) potevano trovare spazio anche piccoli teatri, biblioteche, sale di studio e addirittura negozi. Il settore termale ha da sempre rappresentato un comparto complesso e articolato in Italia. L’Italia è da sempre stata un Paese leader per il termalismo, anche se negli anni, nelle diverse politiche di settore, si è puntato più sul piano della qualità che su quello della quantità: negli anni il settore è stato in grado di evolversi, rispondendo al meglio alle esigenze del mercato modificando il proprio posizionamento, indirizzandosi da un lato, nell’ambito del servizio sanitario nazionale, dall’altro, nel contesto delle attività turistiche. Si potrebbe quasi pensare a un processo di omeostasi. Il comparto, così come un ecosistema, ha attuato delle strategie che gli ha consentito di rispondere alla crisi proponendo nuove alternative e adeguandosi alle richieste sempre più innovative del mercato stesso. Questo è stato possibile in quanto le attività legate alle terme, nel periodo tra gli anni ’50 e ‘90 del 1900, sembrano essersi scisse in due correnti: termalismo e turismo termale. È infatti in epoca moderna, intorno al 1900, che questa particolare offerta si caratterizza e diventa un prodotto turistico in grado di richiamare clienti da località lontane. Il termalismo si è sviluppato in modo autonomo separandosi dal turismo termale ed identificandosi come comparto del benessere, fondato su applicazioni che non utilizzassero le proprietà terapeutiche delle acque termali, svincolandosi nella localizzazione della propria attività. Vi è stata, infatti, la creazione di centri benessere nelle grandi città, in cui non erano presenti fonti termali. Questi centri benessere identificati con le SPA, localizzandosi nelle città, si sono proposte come servizio offerto all’interno di una palestra o di un albergo, aggredendo quella parte crescente di “domanda di benessere” ormai inclusa in molti aspetti della vita quotidiana. Se da un lato questa scissione è stata determinante per la crescita del turismo legato alle terme, dall’altro ha comportato non poca confusione nei turisti consumatori. Le SPA, le beauty farm, i centri benessere e le terme sono diventati quasi sinonimi, confondendosi fino a diventare espressione unica di un’offerta che si rivolge sia al turista-viaggiatore, orientato alla cosiddetta vacanza benessere-relax, sia al “cittadino”, inteso come abitante della città che cerca rifugio dallo stress della città e della quotidianità. Questo ha però comportato lo svilimento del concetto stesso di turismo termale. Di attività ludico-ricreative legate alle terme, se ne parlava già in epoca romana, quando per riposarsi, sia i ricchi patrizi che la popolazione meno agiata, frequentavano queste strutture dislocate in diverse parti della città, con l’intento di unire il benessere del corpo alla socializzazione tra i romani. Le terme e il turismo termale, anche se di origine molto remota
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di
Carlo Attisano
5 Giugno 2022