“Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo, né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati” (Ryszard Kapuscinski). Un concetto ben noto ad Enrico Ducrot, oggi amministratore delegato di Viaggi dell’Elefante e di Ecoluxury, due brand che dell’essenza del viaggiare, in tutte le sue dimensioni ed accezioni, ne hanno fatto in particolar modo una questione esperienziale che va ben oltre la meta, lo svago o il sogno.
Il concetto di viaggio, ci racconta Enrico, è andato molto modificandosi nel tempo, soprattutto in questi ultimi 50 anni durante i quali dalla fondazione di Viaggi dell’Elefante, avvenuta nel 1973 da parte del papà Vittorio Ducrot, il modo di viaggiare si è andato molto “personalizzando”. Un tempo i viaggi erano quasi sempre di gruppo, per certi versi fortemente standardizzati, capaci di soddisfare in modo uguale per tutti: mete, spostamento, e luogo di residenza. Le esigenze basiche, diremmo oggi. Nel corso del tempo, però, le tendenze hanno preso altre direzioni, evidenziando quanto i viaggi stessero diventando sempre più di stampo individuale, confermando quei trend per i quali oggi differentemente rispetto a qualche decennio fa, si decide di viaggiare in funzione dei propri standard, richiedendo che siano soddisfatte una serie di esigenze ed aspettative di carattere molto personale. Ed è stato proprio per tutte queste ragioni, ci spiega Enrico, che all’interno di Viaggi dell’Elefante si è andato costituendo il “Viaggio Taylor Made”, dove le passioni del cliente vengono miscelate con le caratteristiche della destinazione. Viaggi di alta gamma, che attraverso la personalizzazione, riescono a far vivere ogni meta e luogo come ognuno vorrebbe, a modo suo, facendo rientrare nell’esperienza in sé, la propria realtà personale. E allora così il viaggio diventa qualcosa di nostro, quell’esperienza che riusciamo a portarci via e che rimarrà indelebile nel ricordo, e in quello che ci ha lasciato dentro.
E se in questi anni, per Enrico è stato sempre più chiaro il concetto di viaggio e di come questo volesse essere vissuto dai diversi clienti, è stato altrettanto chiaro individuare delle realtà logistiche che rispettando determinati canoni, rientrassero in un network di elevata qualità e lusso. Un’idea che ha dato vita al nuovo brand Ecoluxury, una rete che connette i diversi imprenditori dell’hospitality in giro per il mondo, per sviluppare offerte di prodotti inerenti gli itinerari dei tour. L’Ecoluxury ad oggi è una collection costituita da 100 alberghi ed agenzie che fanno da elementi di connessione tra l’albergo e la clientela e che sono incaricati di vendere i diversi prodotti. Al brand è anche legata la fiera, che è fisicamente il luogo nel quale le imprese e le agenzie si incontrano per creare un business favorevole allo sviluppo dei progetti. Progetti che in generale tendono a reinvestire parte dei profitti nella struttura, in particolar modo sotto l’aspetto della sostenibilità, per poter conseguenzialmente restituire verso la comunità ed il territorio. Nello specifico, poi, sono attivi dei laboratori che spaziano dall’archeologia alla botanica e rappresentano degli interessanti esempi di recupero e valorizzazione del territorio.
E ad oggi i laboratori del gruppo Ecoluxury e Viaggi dell’Elefante, sono presenti nel cuore di Roma, con il Tempio di Iside, nella riserva naturale di Ieranto, in provincia di Napoli e sulle colline umbre a ridosso del Lago di Corbara.
Foto Simone Paris