Si è da poco conclusa AltaRoma, la kermesse capitolina d’alta moda iniziata il 26 gennaio. Tra sfilate ed eventi variamente dislocati in città possiamo dire che ne abbiamo viste davvero di tutti i colori. Accanto ai consolidati brand d’alta moda – solo per fare qualche nome Balestra, Lettieri, Sarli, Gattinoni, Ward – si è deciso, molto opportunamente, di dare spazio e visibilità anche ai fashion designer più giovani, quelli del concorso Who is on next?, organizzato per l’appunto da AltaRoma e da Vogue Italia. Naturalmente, l’attenzione del pubblico e della stampa specializzata è stata rivolta per lo più ai grandi marchi. La curiosità principale era quella di vedere che cosa i cosiddetti mostri sacri della haute couture avrebbero proposto per l’estate 2013. Curiosità del tutto appagata, soprattutto dalle sfilate di Sarli e Gattinoni. Le due storiche maison nostrane – in linea con una tendenza più generale riscontrata anche in Lettieri e Balestra – hanno puntato sul recupero, in chiave innovativa, della tradizione: nella scelta dei colori, dei segni e dei disegni di abiti e accessori, nei temi e nel concept retrostante ai rispettivi cut walk. La crisi economica e di idee, la necessità di rivitalizzare un mercato interno asfittico, lo sguardo rivolto ai nuovi mercati delle economie emergenti rappresentano probabilmente un coacervo di fattori alla base di scelte di stile in bilico tra riconoscibilità e cambiamento. La crisi, come d’altra parte ci insegna l’antica saggezza cinese, rappresenta sempre un’opportunità per dare nuova linfa a quello che altrimenti, sotto il peso dell’abitudine, è destinato a rimanere stantio.Chi ha capito molto bene questa lezione è certamente Carlo Alberto Terranova di Sarli Couture. La sua sfilata non lascia spazio a dubbi sulla territorialità dell’ispirazione artistica: è la Sicilia a fare la parte del leone. Le splendide ceramiche di Caltagirone sono infatti il riferimento obbligato dello stilista. La Sicilia, nel suo caso ma anche in quello di D&G per il pret-a-porter, rappresenta uno sfondo per rivisitare paesaggi dell’anima in cui il sole rappresenta l’elemento cromatico principale. Nel Mediterraneo il sole significa calore e scambio, e l’abito, anche quello più elegante, diventa un delicato involucro all’interno del quale lasciar intravedere il corpo: chiffon, organza e crèpe de chine sono alcuni dei tessuti utilizzati per gli abiti da cocktail. La soirée mediterranea può tuttavia essere molto sexy e Sarli la veste di abiti di gazar di seta. Le mattinate sono pensate per donne che attraversano la vita indossando forme geometriche rigorose anche se non rigide, comunque splendide in abiti dei colori della tradizione siciliana come l’arancio melograno, il marrone, il Sicily’s chocolate, il giallo fluorescente, il blu copiativo, l’immancabile bianco di Sarli. Un ulteriore “filo rosso” di questa collezione è certamente la cura artigianale visibile nella puntualità e nella precisione dei tagli geometrici a confermare ancor di più la vocazione sartoriale di questa maison d’origine napoletana.Su altre dimensioni la collezione di Gattinoni, firmata dal celebre Guillermo Mariotto. In passerella, il 27 gennaio presso il Salone d’Onore del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari all’Eur, a sfilare c’era l’high-tech. L’esplorazione della quarta dimensione diviene così il motivo principale di un défilé da guardare con il supporto degli occhialini 3D. Come spiega lo stesso Mariotto: “Il lavoro eseguito al computer, la selezione di centinaia di immagini, strette, allungate, ridotte, ingigantite, sfumate, gonfiate, a cui rubavamo un dettaglio, un particolare, mi hanno indotto a vivere l’esperienza moda in maniera diversa. Dallo sconfinamento di modelli virtuali, alla solitudine dello stilista continuamente messo alla prova. Bisogna essere maestri e artigiani navigati per poter accettare e vincere la sfida con la tecnologia”. I modelli più interessanti sono i jumpsuit su tulle, lavorati su molteplici strati di pizzo, i disegni optical, bizzarre geometrie aerodinamiche. Per il giorno Mariotto propone pantaloni o shorts con camicie fatte d’organza o impreziosite da intagli di pizzo. Mise ideali per romantiche passeggiate guardando il mare. I colori, forse più dei tessuti stessi, richiamano i tramonti estivi, ma anche l’albeggiare, i cieli estivi col sole a picco. Per gli abiti da sera, leggiadria è la parola chiave: maniche a sbuffo, le spalle quasi scoperte e mantelle che ricordano la moda andalusa. Favoloso il cappello a pagoda. La passerella viene inoltre arricchita dalla inedita linea di lingerie couture. Si chiude con uno scintillante e sexy bichini in strass, a coprire il quale vi è solo una lunga mantella in chiffon. Bellissimi anche i gioielli del designer Gianni De Benedittis di Futuro Remoto.
Pasquale Musella