È il binomio arte-sacro nel secolo compreso tra la metà dell’Ottocento e la metà del Novecento il tema al centro della mostra Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana, in programma dal 24 settembre 2015 al 24 gennaio 2016 a Palazzo Strozzi a Firenze.
Curata da Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Ludovica Sebregondi, Carlo Sisi, l’iniziativa si snoda attraverso un corpus di oltre cento opere, con spunti ed elementi di riflessione in campo religioso ed artistico che aprono ad un’analisi del contesto, delle attualizzazioni, delle tendenze espressive e dei conflitti nel rapporto di interdipendenza tra arte e sentimento del sacro. Protagonisti della mostra sono artisti italiani come Domenico Morelli, Gaetano Previati, Felice Casorati, Gino Severini, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Emilio Vedova, ed internazionali come Vincent van Gogh, Jean-François Millet, Edvard Munch, Pablo Picasso, Max Ernst, Stanley Spencer, Georges Rouault, Henri Matisse.
L’itinerario dell’esposizione muove dalla pittura realista di Morelli a quella informale di Vedova, dal Divisionismo di Previati al Simbolismo di Redon, fino all’Espressionismo di Munch o alle sperimentazioni del Futurismo. Le opere di famosi artisti trovano posto accanto ad altre di personalità meno note, con opportunità di confronto e di indagini inedite, che contribuiscono a spiegare e ad arricchire il panorama dell’arte moderna.
Tra i capolavori esposti, spicca l’Angelus di Jean-François Millet, in prestito dal Musée d’Orsay di Parigi. In quest’olio su tela realizzato tra il 1858 ed il 1859, il concetto di divina bellezza emerge dal senso di devozione di una coppia di contadini raccolti in preghiera, in un atto di profonda dignità e dolcezza. Tra gli italiani in mostra, da segnalare Renato Guttuso con la sua Crocifissione del 1941, prestito della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma: si tratta dell’opera che rese celebre l’autore con l’appellativo di pictor diabolicus, per la forte carica espressiva e rivoluzionaria e per la nudità dei personaggi. Nella Crocifissione bianca di Marc Chagall, ancora, eseguita nel 1938 e proveniente dall’Art Institute di Chicago, il legame tra arte e sacro è simboleggiato dalla portata universale dell’evento drammatico, dove il Cristo è elevato ad emblema di soprusi e supplizi a danno dell’uomo comune, vittima di violenze ed oltraggi. Nell’elenco delle opere più famose allestite a Palazzo Strozzi, infine, si inserisce la Pietà di Vincent Van Gogh, in prestito dai Musei Vaticani. Risultato degli adattamenti di alcuni lavori di artisti come Delacroix e Rembrandt, in questo dipinto del 1889 la divina bellezza è racchiusa nel dolore del Cristo, che si richiama a quello personale del pittore olandese.
La mostra nasce da una collaborazione della Fondazione Palazzo Strozzi con l’Arcidiocesi di Firenze, l’Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze e i Musei Vaticani. Rientra nel calendario di manifestazioni promosse in occasione del V Convegno Ecclesiale Nazionale, previsto nel capoluogo toscano tra il 9 e il 13 novembre 2015.
Per info sulla mostra: www.palazzostrozzi.org/mostre/bellezzadivina/.
Clara Agostini