A VILLA TORLONIA RIAPRE IL BUNKER SEGRETO DI MUSSOLINI

La felice collaborazione tra Sovrintendenza capitolina, Roma Capitale, e Associazione culturale Ricerche Speleo-archeologiche Sotterranei di Roma, ha reso possibile la riapertura al pubblico, in data 31 ottobre 2014, dei bunker di Benito Mussolini di Villa Torlonia. I bunker segreti di Benito  Mussolini a RomaStiamo parlando della famosa villa nobile situata lungo la Via Nomentana di Roma: proprietà agricola della famiglia Pamphilj, poi acquistata dai Colonna ed infine dai Torlonia ad inizio ‘800. Grazie alla donazione di Giovanni Torlonia Junior, il Duce trasformò gli spazi della villa nella sua nuova residenza, dove visse dal ’29 al ’43.

Dopo i tremendi bombardamenti alleati su Milano, Torino e Genova dell’ottobre 1942, Benito Mussolini pretese la costruzione di un vero bunker sotto la sua residenza di via Nomentana, in grado di resistere ad ogni forma di attacco. Un primo rifugio era stato già terminato nel 1940, utilizzando lo spazio lasciato da vecchie cantine, ma non era ritenuto sufficientemente sicuro. Nonostante gli sforzi dei vigili del fuoco, i tempi dei lavori per il secondo e il terzo bunker si prolungavano: il terreno risultava più friabile del previsto, serviva quindi scavare più a fondo per creare le fondamenta. Il 25 luglio 1943 l’armistizio del generale Badoglio e l’arresto di Benito Mussolini impedirono l’ultimazione dei lavori. Fonti storiche riferiscono che tale evento evitò il bombardamento del sito da parte dell’aviazione britannica, che aveva inserito Villa Torlonia, insieme a Palazzo Venezia, tra gli obbiettivi prioritari della Operazione Dux, destinata ad eliminare Mussolini.

Gli spazi sotterranei dei due bunker più recenti e tecnologici ritornano fruibili a turisti e curiosi dopo un periodo di chiusura durato sei anni. E’ invece per la prima volta visitabile anche il più antico bunker, quello ultimato nel 1940.

Nell’incontro inaugurale tenutosi il 25 ottobre, in presenza dell’ex sindaco Walter Veltroni, il sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino si è soffermato sull’importanza della memoria: per non dimenticare le tragedie della seconda guerra mondiale è necessario insegnare la storia dell’Europa alle nuove generazioni, anche grazie a luoghi come i bunker di Villa Torlonia.  Le testimonianze dirette sono fondamentali nell’insegnare ai giovani la guerra, i nazionalismi e gli orrori ad essi legati.

 

Francesco Consiglio

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