Vi portiamo ancora con noi, cari lettori, alla scoperta di un luogo meraviglioso, nel quale la tradizione, la salubrità, la gastronomia e il comfort si sono dati appuntamento per deliziare chiunque vi giunga.
Alcuni luoghi restano nell’anima delle persone che li visitano lasciando nel loro cuore i segni indelebili delle emozioni che hanno suscitato. Uno di questi siti meravigliosi è certamente l’agriturismo Cascina Faletta, immerso nello scenario affascinante e unico della campagna alessandrina, in Piemonte. Attraverso un connubio eccezionale di buona tavola genuina, accoglienza squisita e possibilità di ammirare uno dei luoghi più belli d’Italia, offre ai suoi visitatori un’esperienza rara e irrinunciabile. È fondamentale, in un posto del genere, la fusione tra il servizio offerto e la promozione del territorio, nessuna attività della Cascina, infatti, è slegata dalla volontà di esaltare e far conoscere le sue splendide lande. Naturalmente tutto parte dal cibo. La tradizione enogastronomica piemontese è davvero vastissima perciò, nel rispetto delle materie prime e delle preparazioni tradizionali, la Faletta ha scelto di elaborare una propria filosofia culinaria, che offrisse agli ospiti qualcosa di originale. Sotto l’egida dello chef Paolo Viviani, che nel 2006 si è aggiudicato il primo premio nelle Olimpiadi del Riso organizzato da L’Académie Internationale de la Gastronomie a Castellon de la Plana (Valencia), è partito un progetto che si prende cura di tutte le fasi della ristorazione, dalla ricerca dei produttori migliori al reperimento dei prodotti dalla qualità più elevata per giungere alla revisione completa dei menù, allo scopo di generare una cucina che tenga conto dei sapori tradizionali, pur lasciando ampio spazio alla creatività e alla raffinatezza. Insomma, una proposta che vada oltre il classico menù agrituristico e presenti un percorso gastronomico da ricordare, anche per chi è alla ricerca della genuinità. Buona parte del successo della Faletta è frutto dell’amore che i proprietari provano per questo luogo magnifico. Il loro lavoro è volto a rendere l’agriturismo accogliente per qualunque ospite, mantenendo la sua singolare originalità; sono molti i dettagli interessanti da scoprire, dalla sua storia, nella quale sono presenti anche delle stanze segrete, scoperte solo durante la ristrutturazione, oppure le sue dotazioni tecnologiche, che lo rendono un esempio di eco-sostenibilità e domotica. C’è un aneddoto legato all’antichità e alla tradizione della cascina. Il suo simbolo sono tre fucili incrociati perché, durante lo svolgimento dei lavori di restauro, furono trovati tre esemplari “modello 91
Carcarano” ancora carichi e avvolti nel Giornale dell’Uomo Qualunque datato primo gennaio 1947, legato all’attività dell’omonimo movimento fondato da Guglielmo Giannini. Le motivazioni storiche della loro presenza alla Faletta sono documentabili e costituiscono, di certo, un ulteriore motivo di attrazione per gli ospiti. Ogni soggiorno perfetto ha bisogno del giusto grado di comodità e quindi la Cascina dona agli ospiti le sue sei stanze con bagno, un monolocale e un bilocale, nei quali è stato fatto un attento lavoro di restauro degli arredi originali o di ricostruzione fedele del mobilio d’epoca, così com’è stato per gli stucchi, le decorazioni parietali e i pavimenti. Tutto per offrire l’opportunità di un tuffo nel passato con gli optional della vita moderna: musica, illuminazione a led, riscaldamento autonomo, area relax e piscina con acqua salata. In un mondo frenetico come quello attuale è sempre più necessario fermarsi, per recuperare le energie e rimettersi in contatto con la natura e la sua forza. La Cascina Faletta è perfetta per questo, perché ha come scopo primario coccolare in ogni aspetto i suoi avventori, che giungono lì per rifocillare il corpo e la mente, alla ricerca della genuinità e semplicità della vita di un tempo. Davvero un’esperienza paradisiaca!
Box informazioni:
Cascina Faletta Regione Mandoletta, 81 Casale Monferrato (AL)
Info: 0142 670068 cell. 340 2943763
Email: info@faletta.it
www.faletta.it
Manuela Pacelli
