Singolare connubio tra arte e gastronomia. In occasione della lunga notte caravaggesca sarà possibile coniugare la visita ai capolavori del grande artista lombardo con un assaggio di delizie culinarie in qualche modo collegate all’età rinascimentale e che saranno servite nel ristorante “Al Duello”, nato proprio nei giorni della grande mostra romana e così denominato a ricordo di un evento che segnò la vita del grande artista. Situato nel cuore di Roma, nel silenzioso e appartato Vicolo della Vaccarella a due passi dal Pantheon, il locale si trova vicinissimo alle chiese di San Luigi dei Francesi, di S. Agostino e di Santa Maria del Popolo ove sono conservati i suoi maggiori capolavori. E’ proprio questo reticolo di strade di Campo Marzio divenne agli inizi del Seicento il teatro delle intemperanze di Caravaggio, il quale fu protagonista di un duello con Ranuccio Tomassoni: costui morì dopo essere stato colpito inavvertitamente all’arteria femorale dal pittore. Artista ribelle e spavaldo, Caravaggio frequentava le osterie del quartiere barattando i suoi dipinti con il cibo e le bevande di un oste. Una volta entrò spavaldo in una taverna munito di spada ordinando una porzione di carciofi. Quando chiese al garzone di indicargli quelli cotti con l’olio e quelli con il burro, questi rispose argutamente: “Basta avvicinare il naso per capirlo”. Il pittore, indispettito, afferrò il piatto e lo tirò in faccia al garzone, quindi lo inseguì con la spada all’interno del locale. Nacque così la leggenda di una ricetta di “Carciofi alla Caravaggio”, insaporiti con olio, aglio, succo di limone e mentuccia romana! E proprio a un prodotto romano che risale ai tempi di Columella, il prezioso e ormai introvabile caciofiore (un nettare di latte ovino lavorato con caglio di fiore di cardo), il giovane chef del locale ha dedicato una creazione che terrà a battesimo nella notte caravaggesca.