Rivalutare ed abbellire le periferie grazie all’archeologia è possibile. L’apertura della nuova area museale “Antiquarium Lucrezia Romana” vicino l’ippodromo di Capannelle, risponde proprio all’esigenza di lasciare i reperti il più vicino possibile al luogo di ritrovamento, mantenendo così intatto il loro legame storico con il paesaggio circostante. In 5 sale dislocate in due differenti edifici interamente restaurati, sono esposti marmi, monili e anfore rinvenuti in circa 25 anni di indagini archeologiche nel suburbio sud-orientale di Roma, vicino al GRA. L’idea di inaugurare uno spazio espositivo permanente era già in cantiere nelle sale della Sovrintendenza dalla fine degli anni Novanta, poiché, a causa delle numerose edificazioni pubbliche e private, le indagini archeologiche preventive continuavano a portare alla luce reperti molto interessanti. Di grande importanza è stata la scoperta nel 2010 dei resti di una villa di epoca romana nei pressi nella zona commerciale di Ikea, che ha visto emergere marmi pregiati.
Il nuovo museo inaugurato a fine marzo grazie a un percorso di 500 metri quadri, racconta la storia del territorio Appio-Tuscolano testimoniando la presenza di civiltà preistoriche, protostoriche, romane e medievali. La zona oggi inglobata nel tessuto cittadino della capitale, un tempo era attraversata dall’importante Via Latina, che collegava Roma ai centri abitati dei Colli Albani e alla Valle dal Sacco. Il Sovrintendente speciale per il Colosseo, il Museo nazionale romano e l’area archeologica di Roma Francesco Prosperetti, non ha nascosto la soddisfazione per l’apertura del nuovo centro d’esposizione: «È un’iniziativa esemplare aprire un museo non al centro della città e lontano dalla zona dei musei. Dovrà essere un luogo di attrazione per i turisti ma anche un punto di riferimento e di attività culturali per gli abitanti di questa popolosa zona della Capitale». I reperti custoditi sono stati rinvenuti in aree archeologiche situate grossomodo all’interno del VII Municipio (ex Municipio X): Tor Vergata, Romanina, Osteria del Curato, Morena, Centroni, Quadraro, Cinecittà, Anagnina, Appio e Tuscolano.
L’esposizione offre un variopinto insieme di manufatti di uso comune di epoca romana e marmi finemente scolpiti. Interessanti sono i corredi rinvenuti all’interno delle sepolture, alcune appartenenti a bambini morti in tenera età e accompagnati nel trapasso dai propri piccoli oggetti di uso quotidiano (come biberon e bollitori per il latte). Molto ricca è la collezione di manufatti femminili, come pinzette, orecchini, ciondoli, anelli d’oro e collane finemente decorate, che testimoniano l’importanza attribuita alla bellezza della donna durante l’età romana. La statua di Ermafrodita in marmo bianco rinvenuta lungo la via Anagnina, il sarcofago con scene marine e pescatori e l’Erma maschile in rosso antico, sono solo alcuni dei reperti di maggiore impatto visivo. Alcuni mosaici e alcuni frammenti di affreschi (tra cui primeggia in bellezza quello con “prospettive architettoniche” ritrovato in località Osteria del Curato), arricchiscono ulteriormente il percorso espositivo. Completano la collezione monete, lucerne, anfore e vetri.
L’Antiquarium Lucrezia Romana è aperto al pubblico dal 31 marzo, e sarà visitabile ogni martedì e ogni giovedì dalle 9.00 alle 15.00 e ogni seconda e quarta domenica del mese. L’ingresso è gratuito.
Via Lucrezia Romana, 62 (Roma Sud).
Francesco Consiglio