Arturo Ghergo. Fotografie 1930-1959.Il creatore di leggende.

Una mostra fotografica a Palazzo delle Esposizioni, in programma dal 3 aprile all’8 luglio 2012. Questa volta però non si tratta di fotografia documentaristica, ma del più glamour tra i fotografi italiani. Anzi, per la precisione, l’inventore del glamour in Italia. Arturo Ghergo, classe 1901, è colui che ha creato il divismo del bel paese, che ha aperto le porte di Hollywood a una nazione, in cui l’immagine della moda e del costume era, soprattutto negli anni ’20 e ’30, decisamente superata e stantia. Ma il fotografo di Montefano era anche un artigiano, la sua arte era frutto di un lavoro lungo e meticoloso. Le sedute in studio erano sfibranti e infinite; Ghergo utilizzava una vecchia macchina di legno. Plasmava la luce con le mani, per creare l’immagine forgiandola in modo da rendere perfetto lo scatto, eliminando i difetti. Spesso le modelle, anche quelle abituate a lunghe sedute, venivano talmente spossate, da essere prossime allo svenimento a causa delle luci e dello stress. Ma proprio quello era il momento perfetto, perché la volontà del soggetto si piegava totalmente a quella del fotografo. La mostra rende omaggio a questo e molti altri aspetti dell’opera di Ghergo, artista, demiurgo, creatore. Nella area successiva è illustrata invece l’anima artistica del grande fotografo. Complicatissimo era il processo di lavorazione, che avveniva dopo lo scatto, nel quale era assistito dal fedele aiutante Tonio (Antonio Bosco). Ma era sempre lui a dirigere le operazioni, a livello concettuale, lui il fattore, il creatore. Le immagini venivano ritoccate a matita e con il ferrocianuro, dissimulando l’intervento “chirurgico”. Ma Arturo Ghergo è stato anche un interessante pittore. Come tale cercò sempre un equilibro tra l’ottica foto-cinematografica e l’immaginazione propria della pittura. Sull’onda della nazionalizzazione della moda, voluta dal Fascismo, Ghergo crea lo stile italiano, fatto di gusto e classicità. Il grande fotografo sa immortalare le dive come principesse e le principesse come dive. Questa equazione è rappresentata nel terzo spazio. Gli anni dell’autarchia corrisposero a un periodo di intensa attività. Tutti sfilano davanti all’obiettivo del grande fotografo marchigiano e tutti vengono trattati con la stessa assoluta professionalità. L’artista ha la capacità incredibile di trasformare chiunque in un essere semidivino, con i suoi epici giochi di luci e ombre. Le regole dell’arte di Ghergo erano semplici: predilezione per il primo piano, focalizzazione sullo sguardo, rigida geometria sulle diagonali. Eppure le personalità che ritrasse furono le più prestigiose. Da papa Pio XII a Andreotti, da De Gasperi a Edda Ciano. La mostra è un imperdibile spaccato sulla storia del costume italiano. Ma è anche il percorso di un grande artista, che al pari dei grandi poeti del passato, è riuscito a trasformare uomini e donne comuni in divinità mitologiche.

Box informazioni:
Arturo Ghergo. Fotografie 1930-1959
Roma, Palazzo delle Esposizioni, Via Nazionale, 194
dal 3 aprile all’8 luglio 2012
Info: tel. 06 39967500 06 39967200
info@palaexpo.it

Patrizio Pitzalis

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