Asor Rosa: il “grande silenzio” per dar voce alla cultura

Alberto Asor Rosa torna a far parlare di sé con questo saggio pubblicato a settembre e in uscita in tutte le librerie in questi giorni. Ex professore di Letteratura italiana all’Università La Sapienza di Roma, collaboratore di riviste quali Classe Operaia e Mondo Nuovo, e attualmente scrittore di narrativa, Asor Rosa torna a parlare del ruolo e del personaggio dell’intellettuale che per tanto tempo ha analizzato nel corso degli anni. In quest’opera si ripercorre il declino della figura dell’intellettuale in Italia e nel mondo negli ultimi trent’anni, e vengono avanzate ipotesi sulle motivazioni di questa profonda crisi. Il saggio si sviluppa sul modello di un’intervista, dove Asor Rosa, intervistato dalla penna sapiente di Simonetta Fiori, racconta cambiamenti legati alla diffusione della cultura nell’ambiente letterario italiano, imponendo una connotazione autobiografica da parte di chi, negli ultimi cinquant’anni ha rappresentato uno dei maggiori esponenti dell’intellettualità del nostro Paese: le difficoltà, gli ostacoli che nel corso del tempo gli intellettuali hanno incontrato nel rapportarsi con il progresso culturale e scientifico, e la continua trasformazione continua. “Il professore” cita numerosi personaggi dell’ambiente culturale italiano, da Eco a Berlinguer, da Calvino a Pasolini, e ne descrive l’illusione di poter intervenire sulla realtà per impedire la crisi del pensiero culturale. Il “grande silenzio” indica il vuoto culturale presente al giorno d’oggi da parte degli intellettuali che, a suo avviso, mancano di “impegno” e “azione” e che hanno abbandonato consapevolmente il legame esistente da decenni tra la cultura stessa e la politica. In quanto sostenitore del ruolo fondamentale dell’intellettuale come diffusore di cultura e protagonista nell’azione, Asor Rosa esprime amarezza e sconforto per la situazione attuale, ma attraverso questo libro intende rompere questo “grande silenzio” e tentare di restituire alla cultura una voce importante.

Vincenzo Pietropinto

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