Ritmo underground, protesta generazionale e creatività urbana. La mostra-evento no profit Guerra, Capitalismo & Libertà, realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, porta nel centro della capitale il più celebre street artist del pianeta, Banksy, uno dei personaggi più misteriosi, discussi e amati dei nostri tempi. L’esposizione, curata da Stefano Antonelli, Francesca Mezzano, fondatori di 999 Contemporary, e Acoris Andipa, della Andipa Gallery di Londra, è ospitata nelle sale di Palazzo Cipolla a Via del Corso dal 24 maggio al 4 settembre 2016.
Nessun capolavoro del misterioso artista di Bristol (ancora anonimo) è stato strappato dai muri: le 150 opere in rassegna provengono interamente da collezioni private internazionali e comprendono dipinti originali, stampe, sculture e oggetti rari, molti dei quali mai esposti in precedenza. Una figura anticonformista, irriverente e difficilmente inquadrabile, che ha affrontato temi attuali e spinosi con originalità e satira, Banksy, è il simbolo della nuova arte dell’era digitale. Immagini contro la guerra e contro ogni forma di violenza, i suoi disegni sono diventati vere e proprie icone condivise sui social network da milioni di utenti: la protesta contro la dittatura di Ceausescu in “Love is in the air”, con il famoso lancio dei fiori, l’agghiacciante forza di “Kids on Guns” e la provocazione di “Applause”, dove un soldato incita il pubblico a festeggiare per il decollo di un caccia da una portaerei, sono solo alcune delle opere in mostra. L’estro del writer britannico sbeffeggia la società capitalistica, si fa gioco della guerra, mostrando il suo lato assurdo e spettacolarizzato che la avvicina ai reality show, accostandosi ad alcuni grandi temi globali come il pacifismo e l’ambientalismo. Ponendo spesso in primo piano l’innocenza dei bambini, in contrasto con la violenza e la distruzione, l’arte del graffitista di Bristol colpisce per il suo carico simbolico: le scimmie personificano la vendetta, forze primordiali in attesa della loro rivincita sugli esseri umani, i topi rappresentano i perseguitati e i sottomessi, quella enorme massa bisognosa di aiuto. Efficaci e taglienti, le opere di Banksy mettono a nudo l’ipocrisia e le contraddizioni del mondo in cui tutti viviamo, proponendo un punto di vista sicuramente discutibile e personale ma in grado di conquistare il grande pubblico della rete.
La più grande mostra mai realizzata su Banksy non ha l’obiettivo di smascherare o fare luce sulla vita del writer più iconico della street art internazionale: l’esposizione sceglie invece di indagare le sue tecniche di comunicazione, i temi trattati e le ragioni che hanno permesso tale successo. Prediligendo la tecnica dello stencil, la sua guerriglia art, buca lo schermo, conquista il popolo della rete riassumendo magistralmente le sofferenze causate dai variopinti “rifiuti” della società del benessere: istantanee coraggiose, irriverenti e satiriche, che hanno conquistato i social network e che ora fanno breccia nel cuore dei cittadini di Roma. Sì perché il successo dell’evento è fuori discussione, testimoniato dall’affluenza sopra le attese: oltre 6.000 visitatori nella prima settimana di apertura, con punte vertiginose nel weekend, hanno “obbligato” la Fondazione Terzo Pilastro a prolungare l’orario di apertura fino alle 21 ed estenderlo a sette giorni su sette, eliminando la prevista chiusura settimanale di lunedì. Guerra, Capitalismo & Libertà, una mostra fuori dagli schemi da non perdere nel cuore della capitale.
Box informazioni:
Guerra, Capitalismo & Libertà
Esposizione di opere dell’artista noto come Banksy da collezioni private internazionali
Ideata e Promossa da Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
Dal 24 Maggio al 4 Settembre 2016
Palazzo cipolla, Roma Via del Corso, 320
Francesco Consiglio